Cinquant’anni di eleganza e precisione per la sede di via dei Mille della storica gioielleria Monetti, che ieri sera ha festeggiato il prestigioso traguardo insieme al brand...
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Accolti nell’androne di palazzo Spinelli dai padroni di casa Claudio Argenziano e Gabriella Monetti con i figli Lorenza e Stefano, terza e quarta generazione della famiglia, gli ospiti del party sono stati accolti al loro arrivo da un coinvolgente dj set che ha fatto da preludio alla vera sorpresa dell’happening : l’ingresso di due scintillanti moto Indian Motorcycle con a bordo Asia Abbamonte ed Allegra Conte, scese dalle rispettive moto con i nuovi modelli Clifton Club Indian, ispirati alla più antica casa motociclistica americana, per depositarli quindi nelle teche già predisposte all'interno del cortile.
Nella stessa sede, del resto, Baume & Mercier ha voluto presentare anche il nuovo Clifton Baumatic, il primo orologio del brand dotato del movimento meccanico Baumatic, interamente progettato dalla maison e che integra nuovi materiali e concept innovativi che garantiscono autonomia, precisione, antimagnetismo e durabilità, frutto di un savoir-faire orologiero tramandato dal 1830 e di oltre cinque anni di ricerca e sviluppo.
Ad introdurre entrambi i modelli sono stati allora il marketing manager Baume & Mercier Carmela Novissimo e la PR manager Laura Rossetti, che si sono trattenuti quindi con appassionati delle lancette come Vito e Stefania Grassi, Adolfo e Simona Gallipoli, Francesco ed Annalisa Ottone, Gino e Letizia Metafora, Carlo ed Alessandro Spada, Niki e Flaminia Salzano De Luca, Giuliano e Roberta Buccino Grimaldi, Pietro e Totti Moschini, Carlo e Cristina Sersale, Paolo e Mariacarmen Conte nonché con il direttore di Watch Digest Paolo Gobbi.
Una serata magica, insomma, come magica è del resto la storia di un negozio, quello appunto di Monetti a via dei Mille, che da generazioni rappresenta per gli amanti di orologi preziosi un ritrovo tra amici, un club ovattato ed accogliente in cui incontrarsi non solo per un nuovo acquisto ma anche semplicemente per discorrere sulla falsariga di quella stessa passione che nel 1904 convinse Guglielmo Monetti ad intraprendere la sua fortunata avventura imprenditoriale, partendo dal negozio di via Santa Brigida tutt’oggi esistente, nell’edificio della Galleria Umberto I: un gioiello di architettura e di eleganza, cui fece seguito appunto nel 1968, su iniziativa dei figli Guglielmo ed Ugo, la seconda sede. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino