Proiettate 95 opere provenienti da tutto il mondo, sette giorni tra incontri e dibatitti, due gala tra apertura e premiazione, tutto tra la Fondazione Made in...
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La serata finale ha visto la consegna dei premi - realizzati dall’artista e scultore Pasquale Manzo – ai vincitori della sezione fiction il corto “In Zona Cesarini” di Simona Cocozza, il mediometraggio “Time & Again” di Rachel Daxe il lungometraggio “15 Years” di Yuval Hadadi; tra i documentari sono risultati i migliori il corto “Après le Silence” di Sonam Larcinin, medio “Non è amore questo” di Teresa Sala e il lungometraggio “Io sono Sofia” di Silvia Luzi. Riconoscimenti per la soap Rai “Un posto al Sole”, per la sceneggiatrice Maria Laura Annibali, per il regista Giuseppe Bucci alla quale è stata dedicata una retrospettiva. Menzione speciale al film “Union is strenght, maybe” di Fabio Leli.
Il Premio speciale i Ken “Vincenzo Ruggiero”, istituito nel 2017 in memoria del giovane ragazzo col sogno della recitazione, è andato a “L’inversione dei Poli” di Antonio Miorin. Novitàdi questa edizione la convenzione con la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) per la progettazione e lo sviluppo di Idee Cinematografiche Differenti, residenza artistica vincitrice del bando “Per Chi Crea” finanziato dalla SIAE e il Ministero per i beni e le attività culturali: vincitori Alessandro Rauccio con “Scarpette Rosse” e Marta Sappa con “Cuore non Duole”.
Tra gli ospiti di questa edizione gli attori Rosaria De Cicco, Vittoria Schisano, Cosimo Alberti, l’attrice e cantante Anna Capasso, e ancora Alessandro Cecchi Paone, Rajae Bezzas, Maurizio Vessa, Luca Trapanese, Rosalba Impronta, Davide de Blasio, Eleonora de Blasio Padroni. Madrina di questa edizione la sedia con la scritta “chest è a segg re gay” (tradotto in italiano è “questa è la sedia dei gay”) trovata da un professore in classe il giorno degli esami e su cui ha scelto di sedersi e svolgere il suo lavoro, nonostante il parere contrario di alcuni colleghi. In tanti durante il festival hanno deciso di immortalarsi a cavallo della sedia come gesto contro l’omofobia e verranno pubblicati sui social network di Omovies e sul sito www.omovies.it. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino