A San Gregorio Armeno, nel tradizionale presepe di Marco Ferrigno spunta 'A figlia d''o Marenaro con la sua zuppa di cozze, uno dei capisaldi della...
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Un omaggio alla tradizionale cucina e cultura partenopea che il maestro dell'arte presepiale Marco Ferrigno ha voluto dedicare all' 'A figlia d''o Marenaro per raccontare nella sua bottega nel cuore del centro storico, nella famosa "via dei pastori", una storia di identità, memorie e ingredienti nostrani. A soli sette anni, infatti, Assunta Pacifico aiutava i genitori nella preparazione di alcuni piatti tipici partenopei come, appunto, la zuppa di cozze e ‘o bror ‘e purpo (il brodo di polpo). Quest’ultima pietanza, un’anticipazione dell’attuale “street food” poiché veniva servita per strada in una tazza fumante, evoca visioni e sapori lontani di una Napoli antica. E ricorda, soprattutto, l'inizio della storia de 'A figlia d''o Marenaro: non era ancora finita la Seconda Guerra Mondiale e Raffaele Pacifico, detto "Papucc 'o Marenaro", aveva messo su con la moglie Maria prima un chiosco e poi un locale a Porta Capuana, dove lavorava a soli sette anni la piccola Assunta. Tante le difficoltà, ma anche le soddisfazioni che, col tempo, guadagnò l'attività da questi due piatti tipici partenopei.
Oggi, affiancata da suo marito Nunzio Scicchitano e dai suoi tre figli, Giuseppe, Maria e Carmela, 'A figlia d''o Marenaro continua a creare piatti formidabili e pieni di storia, alcuni saranno presentati prossimamente come incrocio tra passato e presente, ricerca e attenzione, esperienza e innovazione. Intanto, si può dire che per ora è la zuppa di cozze de 'A figlia d''o Marenaro a essere protagonista nel presepe del Natale 2019. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino