Akademia Cucina & More di Pozzuoli accoglie in esclusiva anteprima europea i linguaggi sperimentali di Detroit, in un dialogo appassionato con il sound techno-electro....
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La sorgente di questa avventura letteraria|visiva, la cui pubblicazione è attesa in Europa a marzo 2020, è il ritmo. E di ritmo pulsa l’autunno del Lago Lucrino, nell’oasi culturale del patron Adriano Gigante, con la direzione artistica di Franky B. Così la Campania arriva ancora una volta in anticipo sui contenuti creativi.
Nello specifico, il libro realizzato da Haqq affronta esteticamente i miti e i secolari simboli sottomarini del duo Drexciya: alias James Stinton e Gerald Donald. In un sinuoso zig zag dagli abissi a Deep Sea Dweller, dalla Bubble Metropolis al Black Sea, citando l’Atlantide di Platone e una popolazione che resiste alla disumana condizione di schiavitù, Qabim Haqq ha ritratto neonati, pericolose creature del mare, madri invincibili e coraggiose, imbarcazioni in tempesta. Il focus è – ancora una volta – la giustizia e il suono visionario, indimenticata eredità della città delle auto e dei rumori meccanici. Se nel capitolo del Novecento, Detroit è la casa di John Lee Hooker, Diana Ross, Stevie Wonder, Marvin Gaye, Iggy Pop, MC5, Madonna, Eminem, ancora oggi nel pianeta è la città-faro della musica techno. Che proprio all’Europa deve i suoi elementi genetici: le atmosfere plasmate dai Kraftwerk. Dai venti tedeschi di Düsseldorf, l’asse estetico si sposta quindi nel Michigan e assume il valore di rinascita socio-politica del popolo più ai margini. Perciò val la pena rammentare che lo stesso Abu Qadim Haqq è autore di logo e copertine del collettivo Underground Resistance, altro imperituro emblema di Detroit.
Al termine della conversazione con le videoproiezioni firmate MEM, chi vorrà potrà anche cenare in Akademia e attendere la mezzanotte per il set in consolle di Artizhan, che ultimamente ha pubblicato su etichetta Apparel Tronic l’ep “Nasty Drifts From Sequoia”.
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Il Mattino