Tour guidato alla scoperta del monastero delle Trentatré

Visita guidata al Monastero delle Trentatré
Dite Trentatré e il monastero si aprirà, questo era il ritornello che apriva le porte del convento delle Clarisse Cappuccine, alle donne incinta in cerca...

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Dite Trentatré e il monastero si aprirà, questo era il ritornello che apriva le porte del convento delle Clarisse Cappuccine, alle donne incinta in cerca d’aiuto, circa cinquecento anni fa a Napoli. Domenica mattina, l’associazione culturale Megaride, ha in programma una visita guidata in quest’antico tempio di clausura, che si trova proprio al fianco del primo ospedale costruito a Napoli, quello degli Incurabili. I due siti sono stati edificati nella prima metà del 1500, entrambi per volontà della stessa fondatrice Maria Lorenza Longo, nobildonna catalana che istituì l’ordine monastico delle Clarisse Cappuccine, la cui esistenza doveva essere ispirata alla povertà di Santa Chiara e, per volontà papale, alla clausura stretta. Tutt’ora la chiesa delle Trentatré è abitata da una piccola comunità di monache, che come allora, vivono nel rispetto della clausura, comunicando con l’esterno solo attraverso l’antica ruota ancora in uso. Oggi le Clarisse sono in tredici, ma al tempo della costruzione del convento erano trentatré, da qui il nome del monastero, forse anche dedicato agli anni di Cristo. Il percorso inizierà nell’atrio dell’ospedale degli Incurabili, dove è ancora leggibile l’epigrafe della fondatrice: «Qualsiasi donna ricca o povera, patrizia o plebea, indigena o straniera, purché incinta, bussi e le sarà aperto»; si prosegue poi verso la sala dell’ex refettorio, da cui si scende nelle cantine delle monache, con una sosta alle prime sedi del monastero. La visita si concluderà nella chiesa che custodisce decorazioni, affreschi e dipinti seicenteschi di grande valore. L’appuntamento è per domenica mattina alle 9.45 all’interno del Caffè Duello in Piazza Cavour numero tre, lato Porta San Gennaro; la visita durerà circa due ore e mezzo. Per partecipare bisognerà contattare l’associazione Megaride ai numeri 3481149647, 081 19465025, o scrivendo a megarideart@tim.it.
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Il Mattino