Tra le numerosissime citazioni cui si potrebbe fare ricorso per introdurre questa “Vesuvio Photowalk”, forse più immediata si propone quella della...
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Gli itinerari in programma per questa camminata fotografica saranno infatti uno naturalistico e uno immerso nella mostra che, piuttosto che distruttore, lo vede “Creator Vesevo” – le cui sculture giganti arricchiscono permanentemente le pendici del vulcano.
Ma andiamo con ordine: l’iniziativa (promossa dalla Regione Campania con Scabec, in collaborazione con l’Ente Parco del Vesuvio) è aperta a tutti – napoletani e turisti – dai quattordici anni in su.
Gli appuntamenti sono fissati per sabato e domenica (i giorni 21 e 22; dettagli e modalità di adesione su Fb o al sito campaniabynight.it) e daranno la possibilità ai partecipanti di percorrere i versanti vesuviani in compagnia di fotografi professionisti. Si avrà così l’opportunità di confrontarsi con loro sulle tecniche di scatto, ma magari anche di aprire lo sguardo a tagli e sfumature, luci e potenzialità dei soggetti.
È giusto dire, a questo punto, chi saranno i professionisti che si sono resi disponibili per gli incontri: Mario Laporta, Barbara Jodice e Simone Florena – che porteranno le proprie differenti esperienze, i propri modi di inquadrare e interpretare il mondo circostante.
Ma si diceva che gli itinerari si distinguono per approccio, e infatti eccoli.
Sabato (dalle 16.45 alle 19.30) ci si dedicherà a quello naturalistico, che si articolerà lungo parte del sentiero della valle dell’Inferno – che, alle sue diverse altezze, ospita ad esempio castagni e aceri napoletani, picchi e corvi imperiali, depositi piroplastici e guglie di roccia lavica; e, ovviamente, le ginestre.
Domenica, invece (ma gli orari sono gli stessi), il percorso seguirà, come detto, la mostra a cielo aperto “Creator Vesevo”. Il progetto – ideato dall’architetto Massimo Iovino e realizzato con la collaborazione di Jean Noel Schifano – ha dato vita a una esposizione inaugurata nel 2005, che ha coinvolto artisti di tutta Europa e le maestranze locali, e che ha visto scolpire per la prima volta la pietra del Vesuvio.
E così, si potranno immortalare “Gli occhi di Napoli” o il “Torso del Vesuvio”, le radici simboliche del “Totem” o de “L’antenato”, o ancora lo scorrere del “Tempo inesorabile”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino