Visita guidata nei vecchi luoghi del piacere a Chiaia

Il peccato, quando le case erano chiuse
Questa mattina, chi volesse partecipare ad una passeggiata narrata all’insegna della scoperta dei luoghi del mestiere più antico del mondo, potrà prendere...

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Questa mattina, chi volesse partecipare ad una passeggiata narrata all’insegna della scoperta dei luoghi del mestiere più antico del mondo, potrà prendere parte a “Il peccato, quando le case erano chiuse”. Ad accompagnare i turisti curiosi sarà la studiosa Luigia Salino, che condurrà il tour in una Napoli centralissima: in via Chiaia, dove fino al secolo scorso albergavano le più eleganti e ricercate case chiuse; il percorso continuerà poi fino ai Quartieri Spagnoli, dove invece risiedevano numerosissime “case del piacere”, improvvisati luoghi di svago - per così dire - dedicati a soli uomini. La prima tappa si prevede nel locale più frequentato dell’epoca (prima della legge Merlin del 1958), Il Monferrante, nelle cui vicinanze si trovava una casa d’appuntamenti all’avanguardia in fatto di pubblicità, pare infatti che la maitresse intrattenesse intriganti conversazioni telefoniche dettagliate e fantasiose, al fine di attrarre clienti alla casa. Si proseguirà poi verso Salita Sant’Anna di Palazzo, dove ci si fermerà alla più rinomata casa di tolleranza: La Suprema, oggi lussuoso albergo. In questa sede le stanze della casa prendevano il nome dalle lavoratrici che le utilizzavano per gli incontri appassionati con i clienti: Mimì do Vesuvio, Anastasia 'a friulana, Nanninella 'a spagnola, Dorina da Sorrento, di cui si racconteranno vicissitudini e aneddoti. Durante la passeggiata si ascolteranno storie e ricordi anche malinconici, come quello sulla casa delle tre vecchiarelle, e anche sulle regole che vigevano all’interno delle case, il tutto terminerà con la lettura di una lettera scritta da un famoso personaggio legato a Napoli, che per sostenere i suoi studi lavorò in una casa chiusa, l’identità del personaggio sarà svelata solo ai partecipanti. Info e prenotazioni telefonando al 3389652288.

 
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Il Mattino