Un progetto umanitario da Napoli alla Repubblica Dominicana passando per gli Usa. È #Aiutatm, ideato dal giornalista Luca Marfé - il nome è un suo...
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Una cifra enorme con cui sarà possibile garantire gli stipendi delle quattro insegnanti che mandano avanti la scuola e iniziare a pianificare degli interventi su una struttura difficile anche soltanto da immaginare con gli occhi e la mente di un europeo. Mura che cadono a pezzi, senza acqua corrente, danneggiata dai frequenti uragani della zona.
Tra t-shirt e donazioni, il progetto #Aiutatm ha preso il volo, regalando un vero e proprio abbraccio di amore e di vita a bambini la cui età oscilla tra i tre e i quindici anni.
Al progetto ha partecipato il pizzaiolo e chef Ciro Iovine di Song’ E Napule NYC che ha insegnato ai piccoli dominicani a intonare "O’ surdato ‘nnammurato!". Tra gli altri sponsor del progetto, i Figli del Vesuvio che hanno messo a disposizione le magliette e altri pizzaioli tra cui Gino Sorbillo, Rosario Procino e Pasquale Cozzolino di Ribalta NYC.
«Napoli è generosa per definizione - ha raccontato Luca Marfè -. Napoli accoglie, Napoli comprende. Nel senso che capisce e nel senso che ingloba tante cose. Certo che ci tornerei. E ci tornerò, anche con il mio progetto. Perché non c’è bisogno di arrivare sin dall’altra parte del mondo per imbattersi in persone che hanno bisogno di noi.
Una cosa, però, va detta in maniera chiara: da noi c’è disagio sociale, altrove, purtroppo, miseria vera, devastante. Una terrificante penuria di tutto dinanzi alla quale ci si può e ci si deve muovere. Di fretta e con il cuore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino