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«Combattere la disoccupazione e l’evasione scolastica, ma ridurre anche il tasso di criminalità nel quartiere». Al Parco verde di Caivano il Covid-19 non ferma l’attività dell’associazione di volontariato “Un’Infanzia da Vivere”. E così circa 150 bambini e ragazzi, di età tra i 10 e i 17 anni, sono impegnati ogni giorno, dal lunedì al sabato, nei progetti “Mani in arte” e “Orti sociali”, grazie alla concessione in comodato d’uso gratuito della struttura ex Igica da parte del Comune. Un edificio di 300 metri quadrati, dove sono stati allestiti vari laboratori e realizzata la sede associativa.
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«Innanzitutto - spiega Chiara Campestre, presidente dell’associazione di volontariato - si è dovuto provvedere alla realizzazione dei laboratori rispettando tutte le vigenti norme sanitarie anticovid.
L’iniziativa “Orti sociali”, svolta con l’ausilio di un laboratorio di cucina, prevede la trasformazione alimentare dei prodotti dell’orto. Sono percorsi di sperimentazione di tecniche artigianali e artistiche, finalizzati allo sviluppo dell’apprendimento, valorizzandone i saperi, le competenze e le abilità.
«La nostra mission - sottolinea Bruno Mazza, volontario storico dell’associazione Un’Infanzia da Vivere - è quella di trasmettere a tutti i sani principi. Sappiamo che la disoccupazione e l’evasione scolastica sono le madri dell’alto tasso di criminalità presente in ogni quartiere difficile - pertanto chiediamo anche un aiuto alle istituzioni al fine di sostenere e salvaguardare quelle che sono le aree a rischio e fornire ai giovani del territorio adeguati percorsi di educazione alla legalità».
«Purtroppo - aggiunge Campestre - senza lavoro non ci sarà futuro per centinaia di giovani che vivono in questa difficile realtà di periferia». Da annotare che tra breve decolleranno anche corsi musicali e sportivi. Saranno attuati in collaborazione con le musiciste e cantautrici Federica Ottombrino e Marilena Vitale, e la società di pallacanestro Jirafa.
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