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Gabriele Murgolo aveva 17 anni quando un anno fa il melanoma se lo è portato via. Per strapparlo alla morte non sono servite le terapie più innovative. Gabriele appartiene a quel 50 per cento di pazienti che per la scienza rappresenta ancora un fallimento. L’immunoterapia salva un paziente su due. Un risultato eccezionale se si considera che fino a 10 anni fa i pazienti affetti da melanoma metastatico erano condannati a morire tutti.
Nasce da questa storia, drammaticamente vera, il cortometraggio Amici per la pelle, presentato questa mattina al cine teatro Posillipo, a Napoli. Un’operazione che parte da un’idea dell’oncologo di fama internazionale Paolo Ascierto e da un suo assunto: «La sopravvivenza di un paziente su due non può bastarci. La morte di Gabriele a 17 anni, e quella di tutti gli altri pazienti che non ce la fanno, resta una morte ingiusta e, pertanto, inaccettabile». Un’operazione subito abbracciata dal duo di attori Gigi e Ross, al secolo Luigi Esposito e Rosario Morra, condivisa dal direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, dalla fondazione Melanoma, di cui Ascierto è presidente, realizzata dal direttore artistico Romano Montesarchio, dalla produzione Bronx Film, dalla regista Angela Bevilacqua e grazie al contributo non condizionato di Bristol Myers Squibb.
Accade così che quando la fantasia corre in soccorso della realtà, perché questa è troppo dura da raccontare, due pazienti, interpretati da Gigi & Ross, si affidano alle cure di Paolo Ascierto, famoso e soprattutto reale oncologo dell'Istituto Pascale di Napoli.
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I due protagonisti si chiamano Tony e Flavio, il corto dura poco più di dieci minuti, tra gli attori anche Alessandro Bolide, le comparse tutti infermieri veri. «Amici per la pelle – dicono Gigi & Ross – è un progetto che ci ha emozionato molto sin dall’inizio. Sia perché quando il dottor Paolo Ascierto, a cui siamo molto legati, ha deciso di coinvolgerci, non abbiamo esitato a dire di sì, sia perché il titolo era perfettamente aderente a ciò che noi due siamo. È una piccola favola che parla di amicizia, speranza e amore. Tre sentimenti fondamentali destinati a vivere per sempre». Le scene del corto, che ambisce a solcare le sale dei festival nazionali del cinema, sono state girate nel reparto di Ascierto, al primo piano della palazzina degenze del Pascale, e negli ambulatori dell’Ascalesi, la struttura da due anni accorpata all’Irccs partenopeo.
In sala anche i genitori di Gabriele Murgolo e i rappresentanti delle associazioni malati. Commovente il loro abbraccio con Ascierto. «La fiducia nella terapia e nei progressi quotidiani della ricerca rappresenta il modo migliore per combattere la paura e incrementare la coscienza della prevenzione. Prevenzione, ricerca e terapie innovative sono i drivers entro cui si muovono le strategie messe in atto dal Pascale. Voglio esprimere la mia profonda gratitudine per la partecipazione a questa nostra campagna di sensibilizzazione agli attori, al regista, al produttore», sottolinea il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi.
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