«Siamo scesi col pallone per giocare ’na partita bello e buono ta-ta-ta. Uh maro’, ma ccà se spara!». Sono le parole del rap che i piccoli alunni...
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Un progetto ambizioso in un quartiere cosiddetto difficile, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Valeria Pirone, che ha subito sposato l’idea dell’associazione Report insieme al presidente Pellegrino Reale e al socio fondatore Anna Ferrara, entrambi presenti all’incontro. Emozionati e incuriositi gli allievi dell’istituto di via Sorrento hanno inondato di domande il judoka, che ha raccontato loro la sua esperienza di ex ragazzo di Scampia diventato medaglia d’oro a Sidney nel 2000. Maddaloni avvierà con gli allievi un percorso sportivo con due incontri settimanali - a partire dai primi di dicembre - durante i quali insegnerà loro le regole della disciplina che lo ha reso famoso in tutto il mondo. «Anche io sono stato uno scugnizzo - ha detto Pino alla platea studentesca - ma sono stato fortunato a trovare sulla mia strada chi mi ha aiutato a non sbagliare, a cominciare dalle mie maestre a scuola». E ancora: «di gente che proverà a scoraggiarvi ne incontrerete tanta, specie che vi dirà che andare a scuola non serve a niente. Ma vi assicuro che è molto più difficile prendere una laurea piuttosto che fare uno scippo». «Operiamo in un territorio che è senz’altro un terreno fertile per far incorrere i ragazzi nella cattiva strada - dice la preside - ma è anche un quartiere dove si può fare tanto proprio grazie alla volontà di questi bambini e delle loro famiglie». Tante le domande degli alunni, con cui lo sportivo ha affrontato temi difficili come la camorra e il bullismo, ma anche tante emozioni, come quando al termine dell’incontro (al quale hanno partecipato anche i volontari del servizio civile dell’associazione Agisco in collaborazione con gli Studenti Napoletani contro la camorra) i ragazzi hanno donato a Maddaloni un’opera d’arte in omaggio ai titoli vinti dal campione.
Il Mattino