I mestieri del mare per favorire il reinserimento giovanile: siglato l'accordo tra Marina Militare e centro di giustizia

I mestieri del mare per favorire il reinserimento giovanile: siglato l'accordo tra Marina Militare e centro di giustizia
Favorire la riabilitazione e l'integrazione dei minori entrati nel circuito dell'area penale o a rischio devianza attraverso progetti di formazione nel campo delle varie...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Favorire la riabilitazione e l'integrazione dei minori entrati nel circuito dell'area penale o a rischio devianza attraverso progetti di formazione nel campo delle varie professionalità legate al mondo del mare e che siano altamente spendibili nel mondo del lavoro. È lo scopo del primo accordo tra la Marina Militare e il centro di giustizia minorile regione Campania siglato oggi dal comandante Giuseppe Abbamonte e dal dirigente del dipartimento giustizia minorile, Giuseppe Centomani.

I ragazzi che saranno individuati per partecipare al progetto avranno la possibilità di imparare i mestieri del mare quali ad esempio il restauro delle barche in legno e delle barche d'epoca, impareranno ad andare a vela, a fare i motoristi e ci sarà anche un percorso di formazione sulla navigazione.

«Da tempo la Marina militare è impegnata nel sociale - ha detto il comandante Abbamonte - con lo scopo di recuperare i ragazzi e dare loro la possibilità di trovare un lavoro e avere una prospettiva di vita. Il nostro apporto sarà legato alla logistica, forniremo strutture, risorse materiali e quando necessario anche risorse umane a supporto degli educatori a cui i ragazzi saranno affidati». I ragazzi saranno divisi in gruppi di 5-6 per favorire una maggiore efficacia e un miglior rapporto con gli educatori e i tecnici. «Lo scopo - ha sottolineato Centomani - è svolgere un'attività educativa concreta, effettiva e non solo insegnare ai ragazzi a fare qualcosa: l'obiettivo è cercare di ristrutturare l'idea che hanno di sé da delinquenti o devianti a cittadini, a lavoratori».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino