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Pietanze africane e un tipico piatto locale hanno messo insieme napoletani e migranti in una serata di condivisione e di festa. Così il cibo avvicina residenti e migranti a Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli, dove da tempo si lavora per l'inclusione e l'integrazione di persone che arrivano da diversi paesi dell'Africa, e non solo, scappando da situazioni di povertà e di particolare difficoltà.
Incontra è il nome scelto per la serata voluta dall'associazione Italiano senza confini nella quale si sono mischiate lingue straniere, italiano e dialetto napoletano. Ospitati nel cortile della scuola di via Argine - uno dei plessi dell'istituto comprensivo 83 Porchiano Bordiga - i volontari hanno invitato amici e residenti a conoscere la realtà associativa che opera a Napoli Est già da diversi anni insistendo sulla necessità e sulla bellezza della condivisione tra culture diverse. Il cibo e la musica tipici dei paesi da cui provengono i giovani migranti hanno accompagnato la festa a conclusione di un anno di attività, ovvero le speciali lezioni di italiano che vedono protagonisti i migranti ospitati nel centro accoglienza di Ponticelli e in quelli dei quartieri limitrofi. Appuntamenti settimanali in cui i volontari - studenti universitari e giovani della zona - aiutano gli stranieri a impadronirsi della lingua italiana attraverso giochi e momenti ludico-creativi. Uno strumento essenziale per farsi ascoltare, per trovare lavoro e per socializzare.
Attiéké, bevande tipiche africane e pasta e patate hanno deliziato gli ospiti che hanno conosciuto le storie dei migranti.
«L'obiettivo dell'associazione e della serata è quello dell'inclusione. Promuovere momenti che possano mettere in contatto, in relazione le persone, in particolare modo i migranti residenti sul nostro territorio e i napoletani», spiega Marzia Calvanese presidente dell'associazione Italiano senza confini, che evidenzia: «É stata suggestiva la rete di solidarietà e di condivisione con le altre associazioni. E soprattutto tutto ciò è stato possibile grazie all'operato della dirigente scolastica Colomba Punzo la quale ci permette non solo di avere uno spazio per le lezioni di lingua italiana ma è stata capace di dare vita a un vero e proprio luogo di innovazione e generazione di idee per il quartiere Ponticelli».
All'iniziativa hanno preso parte residenti di Ponticelli così come volontari e attivisti di alcune associazioni che operano nella zona orientale di Napoli. Tra queste quelli di VeSpe - Verde Speranza, realtà che vede protagonisti migranti e napoletani che si occupano della cura del verde urbano in un percorso di formazione e di autonomia che mette al centro la persona, i suoi bisogni e aspirazioni in una società che vuole, e deve, fare della diversà una vera ricchezza.
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