NAPOLI – “Oggi l’intervento umano, con sette miliardi e 400milioni di persone, ha messo in sofferenza i sistemi naturali. La natura è riuscita a...
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Gli esperti hanno analizzato l’aumento di patologie, in particolare di malattie infettive, provocate da insetti e zanzare, e quelle allergiche. “C’è un trend in aumento di patologie respiratorie, soprattutto quelle allergiche – ha spiegato Gennaro D’Amato, presidente della commissione sulle variazioni climatiche, inquinamento atmosferico e allergologia respiratoria della World Allergy Organization (WAO) – per effetto delle variazioni climatiche, soprattutto nelle città. A Napoli 3 persone su 10 soffrono di allergia alla parietaria, che colpisce da marzo a luglio, ossia il 30% della popolazione soffre dalla semplice starnutazione a forme asmatiche più gravi”. Per D’Amato i cittadini sono i primi attori del cambiamento, capaci di incidere anche con piccole azioni quotidiane sulla qualità della vita e sulla riduzione dell’emissione di anidride carbonica. “L’inquinamento atmosferico – ha continuato D’Amato - favorisce l’insorgenza di varie patologie, come quelle allergiche. I cittadini dovrebbero essere portatori di buone pratiche, come lasciare l’auto a casa e utilizzare i mezzi pubblici, camminare. Un aiuto indiretto alla riduzione dell’inquinamento può essere ottenuto con l’aumento del verde, non allergenico, nell’ambiente urbano come le pinacee, le palmacee e l’ippocastano. Il verde in città è prezioso, non è mai troppo poco”.
“Nello specifico - ha sottolineato Franco Faella, fino allo scorso anno direttore del dipartimento di malattie infettive ed emergenze infettivologiche dell’ospedale dei Colli di Napoli - insetti e flebotomi possono colonizzare nuove aree geografiche con l’aumento di temperature”.
Il dibattito si è concluso con il contributo di Giorgio Budillon, docente del dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università Parthenope di Napoli, che ha analizzato l’impatto dell’innalzamento della temperatura sul mar Mediterraneo: “Siamo in un’era calda – ha aggiunto - e stiamo aggiungendo gas serra nell’atmosfera. A fine secolo questo potrebbe provocare un innalzamento della temperatura della terra da uno a quattro gradi. Anche il nostro Mediterraneo sta subendo l’innalzamento della temperatura con la presenza di pesci tropicali che prima non c’erano nelle nostre acque. Bisogna agire e prendere decisioni a livello globale, soprattutto coinvolgendo le nuove economie asiatiche. Non ci sono più scuse, bisogna agire presto”.
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Il Mattino