Scossa Ancelotti: «Napoli, rialzati»

Scossa Ancelotti: «Napoli, rialzati»
CASTEL VOLTURNO Ancelotti infonde serenità alla vigilia della Fiorentina, partita che il Napoli non può sbagliare dopo il ko con la Sampdoria e che si...

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CASTEL VOLTURNO Ancelotti infonde serenità alla vigilia della Fiorentina, partita che il Napoli non può sbagliare dopo il ko con la Sampdoria e che si giocherà in un San Paolo deserto. «Il mio umore è buono, sono tornati tutti i giocatori dalle nazionali e abbiamo avuto la possibilità di allenarci tutti insieme. L’unica cosa negativa è l’infortunio di Chiriches».


Il Napoli è reduce da una sconfitta e dalla sosta: che tipo di reazione si attende?
«Durante la sosta abbiamo avuto il tempo di analizzare bene la partita di Genova: più che l’approccio iniziale è mancata la reazione dopo il loro primo gol. Dovremo aumentare la nostra attenzione e la concentrazione sui piccoli dettagli ma questo non vuol dire che la nostra fase difensiva è stata deficitaria».

Ora la Fiorentina, poi la Champions, il momento di gestire le risorse: prevede l’alternanza tra Milik e Mertens?
«Sono tutti e due nelle stesse condizioni, hanno giocato 90 minuti e sono arrivati abbastanza stanchi. Comincia un ciclo di partite ravvicinate e importanti: ora pensiamo a quello che dobbiamo fare con la Fiorentina».

Il sarrismo è stato inserito nella Treccani, potrà succedere anche per l’ancelottismo?
«Le squadre di Sarri come quelle di Guardiola hanno avuto sempre un’identità ben precisa. La mia filosofia non è legata a una sola identità, il mio calcio è meno identificabile».

La sconfitta di Firenze costò lo scudetto: questo può rappresentare una difficoltà maggiore a livello mentale?
«Dobbiamo tenere in considerazione solo quello che ha fatto la Fiorentina in queste due partite. Da parte mia non ci sono fantasmi, ma non credo neanche nei calciatori».

Allan ha detto che la sua esperienza potrà essere determinante per affrontare i momenti difficili.
«In queste prime tre partite potevamo essere mentalmente più stabili e solidi. Ma se abbiamo perso una gara non è la fine del mondo. Abbiamo avuto modo di analizzarla da un punto di vista tecnico-tattico e voglio aprire una parentesi sui dati fisici: ho letto che il Milan (lapsus dell’allenatore che chiarisce di riferirsi al Napoli, ndr)) sarebbe la squadra che corre di meno. Non è così perché la statistica fa riferimento a 50 metri per ogni singolo giocatore non come sprint o intensità ma come corsa lenta».

Al San Paolo saranno solo in 20mila: le è venuto mai il dubbio sulla scelta fatta?
«Non voglio esprimere quello che penso in questo momento e cioè che sono molto contento della scelta perché il presidente potrebbe pensare di avermi dato troppi soldi. Se saranno in 20mila cercheremo di offrire loro un bello spettacolo, così convinceranno gli altri a venire».

D’accordo con la deroga della fascia di capitano ad Astori?
«Certo. Credo che non c‘era neanche da discutere e si sia perso un po’ troppo tempo visto che il calcio ha problemi più importanti da risolvere».

Quanto tempo occorre alla squadra per poter metabolizzare le sue nuove idee?
«Io non voglio che la squadra dimentichi quanto fatto in passato soprattutto a livello difensivo. La costruzione offensiva la preferisco un po’ più verticale».

Insigne ha deluso con la Samp e in Nazionale: cosa si attende da Lorenzo?
«Dal punto di vista fisico l’ho ritrovato fresco. È motivato e il fatto che non ha giocato bene significa che sicuramente farà meglio nelle prossime. Domani riposa ma fino alle 18...».

È stato scelto anche perchè potrà valorizzare al meglio la rosa: l’esclusione di Hamsik e Callejon è stata accompagnata da tante critiche.
«Sono qui per fare in modo che il Napoli raggiunga i più alti livelli e per me lo si può fare valorizzando la rosa, Ounas ha giocato un ottimo secondo tempo con la Samp. Andremo avanti con le rotazioni: e non posso ammazzare 11 giocatori e demotivarne altri 11».

Ancelotti non si arrabbierà mai?
«Con i miei giocatori mi sono arrabbiato dopo Genova».

Si poteva fare di più in questi due mesi?
«I risultati sono in linea, si poteva evitare la sconfitta di Genova e avere 7 punti in classifica».

Ha parlato di autostima: la parola scudetto è tabù in questo momento?
«Ora non ci pensiamo: ci concentriamo solo sulle partite per provare a vincerle».

Verdi dove può giocare?
«In qualsiasi ruolo dell’attacco meno la punta centrale».

De Laurentiis ha detto di fidarsi di lei e di avergli affidato le chiavi del Napoli?

«E’ un attestato di stima: mi rende orgoglioso e mi dà responsabilità e motivazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino