Bradisismo a Pozzuoli, iniziata la fase di discesa: il massimo dell'energia rilasciato con la scossa del 16 marzo

Bradisismo a Pozzuoli, iniziata la fase di discesa: il massimo dell'energia rilasciato con la scossa del 16 marzo
Adesso è una conferma: il suolo dei Campi Flegrei sta rallentando la sua corsa iniziata nel 2005. Il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di...

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Adesso è una conferma: il suolo dei Campi Flegrei sta rallentando la sua corsa iniziata nel 2005. Il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione dalla metà di giugno 2022 è di circa 5 millimetri al mese, una brusca diminuzione dopo i 13 millimetri al mese cui eravamo abituati da dicembre scorso. Nell’ultimo bollettino mensile pubblicato dall’Osservatorio Vesuviano il sollevamento totale registrato alla stazione GPS posta al Rione Terra di Pozzuoli dal novembre 2005 (cioè da quando è ripresa la fase bradisismica) è di circa 98 centimetri, di cui circa 64.5 solo da gennaio 2016. Tuttavia tra il 2007 e il 2011 c’era stata una fase discendente, cioè il suolo si era perfino abbassato in fasi alterne, ma dal 2011 questo è il primo rallentamento della deformazione del suolo che forse nei prossimi mesi potrebbe portare a un effettivo abbassamento, proprio come accade alla fine di ogni fase bradisismica. Questa nuova fase, sia pure in tempi non brevi, potrebbe portare allo stato di allerta verde.

Considerando i dati settimanali emerge che a metà giugno c’è stato una discesa del suolo di -4 millimetri. Nella settimana tra il 26 giugno e il 3 luglio invece non c’è stato nessun sollevamento, mentre nella settimana precedente e quella successiva la deformazione era di +2 e +3 millimetri. A luglio si è mantenuta su valori similari fino all’evento sismico di magnitudo 2.5±0.3 (secondo il ricalcolo, poiché inizialmente gli era stato assegnata una magnitudo 2.7±0.3) del 30 luglio alle 5.27 quando è iniziato un piccolo sciame sismico costituito da 10 terremoti, e profondità intorno ai 2.2 chilometri, con epicentro proprio nella zona del Vulcano Solfatara. In tutto il mese ne saranno registrati 146 ma solo quello del 30 luglio è stato energeticamente rilevante, e da allora l’evento massimo registrato è del 13 agosto con magnitudo 1.3. Il valore medio della velocita di sollevamento nell’area di massima deformazione dalla meta di giugno 2022 e di circa 5±2 millimetri al mese e si sta mantenendo su questa linea anche in queste settimane. Altri parametri importanti sono quelli della Geochimica. Secondo il bollettino la composizione delle fumarole e i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale che ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi per i campioni degli ultimi mesi, incluso il mese di giugno 2022.

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Indubbiamente la crisi bradisimica del 1982-84 è stata quella di maggiore impatto. Nell’estate 82 si constatò un sollevamento del suolo anomalo, seguito il 2 novembre dello stesso anno da uno sciame sismico di 17 eventi in 2 ore localizzati nell’area del porto di Pozzuoli, ben avvertito dalla popolazione. Da giugno a novembre 1982 il sollevamento del suolo in quell’area fu stimato di circa 15 centimetri mostrando il bradisismo in tutta la sua drammaticità. Nei mesi successivi la sismicità si mantenne di lieve entità fino al 15 maggio 1983 in cui si verificò un evento di magnitudo 3.4 a Pisciarelli, nella conca di Agnano, e da quel momento la terra continuò a tremare nell’area della Solfatara con costanza. Durante questa crisi bradisismica l’evento di maggiore intensità si verificò il 4 ottobre 1983 e fu pari a magnitudo 4, dieci giorni dopo avvenne uno sciame sismico imponente costituito circa 229 eventi sismici in poche ore. Dall’inizio della crisi fino alla fine del 1983 si registrarono oltre 5 mila eventi significativi, mentre nel 1984 aumentarono il numero di terremoti di magnitudo più elevata fino all’evento di magnitudo 3.8 dell’8 dicembre che diede il via alla fine della fase di deformazione fino a cessare del tutto nel 1985. Durante tutto il periodo di crisi, l’Osservatorio Vesuviano eseguì livellazioni geodetiche di precisione con periodicità trimestrale. Tali misure evidenziarono che il massimo sollevamento si ebbe nell’area di Pozzuoli. Nei due anni e mezzo intercorsi dall’estate del 1982 fino a tutto il 1984 si ebbe un sollevamento dell’area del porto di Pozzuoli di circa 185 centimetri che, unito al sollevamento di circa 170 centimetri della precedente crisi avvenuta nel 1970-72, portò a un sollevamento totale di circa 3.55 metri.


 

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Il Mattino