Forza e divertimento, ​è la cura Spalletti

Forza e divertimento, è la cura Spalletti
La vittoria sul Bayern Monaco all’Allianz Arena portò fortuna a Sarri tre anni fa: fu il successo che anticipò una delle migliori stagioni nella storia del...

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La vittoria sul Bayern Monaco all’Allianz Arena portò fortuna a Sarri tre anni fa: fu il successo che anticipò una delle migliori stagioni nella storia del Napoli, conclusa con il record dei 91 punti e l’amarezza di aver perso d’un soffio lo scudetto. Gran bella squadra quella vista contro i campioni di Germania, che tra cinque giorni dovranno giocare già la prima partita ufficiale. Il nuovo allenatore del Bayern, il 34enne Nagelsmann, ha fatto una rotazione e ha cercato di dosare le forze (otto cambi ad inizio ripresa). Spalletti era privo di tanti titolari: i due portieri Meret e Ospina, ben rimpiazzati dal giovane Contini; i neo campioni d’Europa Di Lorenzo e Insigne; Fabian; gli infortunati Demme, Lozano e Mertens. Eppure, il Napoli ha vinto con la doppietta di Osimhen e il gran gol di Machach (proprio quell’oggetto misterioso che ha cambiato più squadre che paia di scarpette negli ultimi anni), senza mai avvertire il peso delle assenze e dare l’impressione di essere in una complicata fase di rodaggio.

La squadra è già viva, segno che Spalletti e il suo staff - integrato dal preparatore atletico Sinatti, prezioso ex collaboratore di Sarri - stanno lavorando bene in attesa che la rosa si completi con i giocatori in vacanza o in attesa di concludere la convalescenza. Ma anche con almeno due rinforzi: un terzino sinistro e un centrocampista, dato che il rientro di Demme è previsto in ottobre. Di questa felice partenza, in fondo, non bisogna troppo meravigliarsi. Si ricordi che questa squadra, tormentata dagli infortuni, si è fermata con Gattuso a un punto dalla zona Champions. Mettendo piede a Castel Volturno, il tecnico sottolineò un aspetto: «Ho giocatori forti che devono convincersi di essere forti». L’autostima è un valore importante. Se vi fosse stata una maggiore personalità, difficilmente il Napoli avrebbe fallito la vittoria nell’ultima di campionato decisiva per piazzarsi tra le prime quattro.

La mano di Spalletti si vede sotto l’aspetto tattico, perché vuole una squadra che verticalizzi e che sia intensa e aggressiva a prescindere da modulo e interpreti, e anche su quello psicologico. Gli azzurri che sono in bilico stanno cercando di sfruttare la loro chance in questa estate particolare, con gli organici che si completeranno soltanto nei prossimi giorni. Ad esempio, Malcuit, mandato nello scorso gennaio a Firenze, è stato perfetto da esterno destro; Lobotka, rimessosi in forma (non è più l’appesantito mediano dello scorso anno), preciso sulla mediana; Ounas rapido a cogliere difetti d’intesa dei difensori del Bayern e a servire due assist a a Osimhen, protagonista in questa estate. Ottimo colpo di mercato realizzato da De Laurentiis su indicazione di Gattuso e del ds Giuntoli, il nigeriano avrebbe potuto fare la differenza già nello scorso campionato se non fosse stato limitato prima dalle difficoltà di inserimento (era alla quarta squadra in quattro anni) e poi tormentato da problemi fisici. Spalletti, uno che ha sempre fatto segnare tanti gol ai suoi attaccanti, ha costruito la squadra su Victor e le risposte nei primi test sono state confortanti. L’investimento di un anno fa era stato sì oneroso ma di alto livello tecnico.

È incoraggiante questo avvio del ciclo di Luciano, che dopo aver sollecitato l’autostima degli azzurri - di quelli scossi dal finale della scorsa stagione e di quelli che hanno avuto poco spazio in passato - vuole riaccendere la fiamma della passione popolare, magari con il supporto di una campagna abbonamenti che stimoli i tifosi a tornare al “Maradona”, se e quando le porte dello stadio si riapriranno. D’altra parte, quando Sarri sbarcò a Napoli, estate 2015, non trovò una situazione molto diversa (anche in quel caso era stata fallita la qualificazione Champions) e conquistò la tifoseria con i risultati e il gioco. Certo, la stagione sarà molto dura perché la lotta Champions potrebbe riguardare fino a sette squadre, ma c’è una base di qualità e un allenatore che vuole rilanciarsi con il Napoli dopo due anni di pausa. La vittoria sui vincitori della Bundesliga sarà la spinta per insistere su questa strada, con impegno e allegria, aspettando il 22 agosto e l’inizio di una grande sfida.
 

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Il Mattino