Ora il tema è fare presto e organizzare la distribuzione della merce e del buoni spesa. Perché il padiglione 6 della Mostra d’Oltremare inizia a riempirsi di...
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Il varo del buono spesa elettronico lo hanno preso in carico l’assessorato al Welfare e quello al Commercio che hanno pubblicato un bando sul sito del Comune dove si sono rivolti a tutti i commercianti. Che devono essere «disponibili a emettere buoni da 100 euro che possono essere spesi solo nel loro esercizi e validi per acquistare cibo e prodotti di igiene personale»; «essere disponibili ad effettuare uno sconto precisando la percentuale nella domanda, su tutti i prodotti» e «omaggiare ogni nucleo familiare beneficiario di un uovo pasquale di media grandezza circa 150 grammi». È il sindaco de Luigi de Magistris a spiegare cosa dovranno fare invece i napoletani: «Oggi - dice - iniziamo ad aprire le iscrizioni dei cittadini per richiedere i titoli di spesa e contiamo di istruire tutte le pratiche entro questo fine settimana. Ai cittadini che si iscriveranno sarà assegnato un Pin. Potranno recarsi a fare la spesa presso gli esercizi commerciali che si saranno convenzionati con il Comune e alla cassa basterà presentare il Pin e la carta d’identità». Il bando che riguarda i commercianti si chiude domani. Nella sostanza prima di lunedì, nella migliore delle ipotesi, i buoni spesa non saranno disponibili.
Molto più semplice e funzionale l’utilizzo delle donazioni al banco alimentare. A gestire questa parte della macchina organizzativa sono la NapoliServizi e la Protezione civile. La merce arriva direttamente alla Mostra D’Oltremare, oppure la vanno a ritirare quelli della NapoliServizi con i loro mezzi per scaricarla sempre al padiglione 6 del complesso di Fuorigrotta. Qui ci sono 12 operatori dell’azienda del Comune: 8 si occupano delle derrate alimentari altri 2 di tutte le attività legate alla gestione del magazzino. E due impiegati si occupano della registrazione del carico e scarico merci. Ma la cosa fondamentale è che tutti gli enti che fanno solidarietà vanno alla Mostra a ritirare la merce senza altri passaggi di mano.
Nel mondo delle imprese non tutti sono contenti del meccanismo dei buoni spesa. Fabrizio Luongo di Casartigiani spiega il perché: «Sull’iniziativa del Comune, Casartigiani avrebbe visto più favorevolmente un bando unico che premiasse i supermercati e le attività commerciali che a fronte dei “buoni comunali” avessero offerto un moltiplicatore, ovvero un 50% della spesa in più a chi spendeva quel buono. Un confronto con le Organizzazioni di categoria non sarebbe stato sgradito, con la condivisione si ottimizzano le idee». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino