Furbetti anti-Covid a Napoli, il trucco delle feste in hotel: il questore ordina controlli a tappeto

Furbetti anti-Covid a Napoli, il trucco delle feste in hotel: il questore ordina controlli a tappeto
L’allarme è scattato qualche giorno fa, ed è stato subito raccolto dalle forze dell’ordine. Nei giorni della quarantena c’è chi ha...

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L’allarme è scattato qualche giorno fa, ed è stato subito raccolto dalle forze dell’ordine. Nei giorni della quarantena c’è chi ha escogitato il metodo per dribblare i divieti e le restrizioni anti-assembramento. Come? Prenotando stanze di alberghi o pensioni. Un trucco facile facile. Il fenomeno si verifica in particolare durante il fine settimana, quando comitive di giovani danno luogo a veri e propri party sostituendo le sale dei locali notturno o dei discobar con le camere in affitto. In sole 24 ore la Polizia di Stato ha scoperto due casi, negli ultimi giorni. Nel primo l’intervento degli agenti è servito a interrompere una vera e propria festa alla quale partecipavano addirittura 19 persone. E da quel momento la Questura ha deciso di intensificare i controlli.

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Naturalmente non vi è nulla di illegale nel prenotare una camera d’albergo. E proprio su questo punto c’è chi si fa forte per eludere i regolamenti che impongono distanziamento interpersonale e adozione di misure di sicurezza. Ma la scena che due giorni fa si è presentata l’altra sera agli occhi degli agenti dell’Ufficio prevenzione generale in un hotel di via Giuseppe Pica, traversa del corso Arnaldo Lucci - a due passi dalla Stazione Centrale - non lasciava adito a dubbi. Sette ragazzi (quattro quelli che avevano prenotato, ai quali si erano poi aggiunti gli altri) stavano facendo baldoria, consumando panini e bevande alcoliche dopo essere riusciti con un escamotage a introdursi in una stanza dell’hotel. Tutti senza mascherina, ovviamente. Uno di loro, tra l’altro, avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari. Era anche agli arresti domiciliari. Gli agenti dell’Upg con i colleghi del commissariato Vicaria-Mercato li hanno identificati e sanzionati. Il più grande aveva solo 24 anni, e tra loro c’era anche un 17enne, quattro di loro risultano avere anche precedenti di polizia.

Situazione tutta da monitorare, insomma, quella dei raduni in garage, cantinati, circoletti privati ed ora anche alberghi. E che induce le forze dell’ordine ad allargare il giro d’orizzonte dei controlli. «Ogni giorno - dichiara al “Mattino” il questore Alessandro Giuliano, titolare delle funzioni dell’ordine pubblico in città e in provincia - le forze dell’ordine, in aggiunta alla prevenzione e repressione dei reati e al mantenimento dell’ordine pubblico, eseguono migliaia di controlli per l’applicazione delle misure anti-Covid; ma questi non possono di certo sostituire una necessaria assunzione di responsabilità da parte di tutti».
Il questore assicura massimo rigore anche sui controlli di questi happening improvvisati in luoghi insospettabili come gli hotel. E conclude: «Entrambe queste attività (si riferisce alle operazioni eseguite nei due alberghi, ndr) ne sono la riprova, essendo state svolte su segnalazioni di cittadini che, richiedendo il nostro intervento, hanno mostrato di comprendere appieno la necessità di una collaborazione con le forze dell’ordine».


A questo complesso meccanismo di controlli partecipano ovviamente anche carabinieri, finanzieri e agenti della polizia municipale. Si stringono ulteriormente le maglie intorno a qualunque luogo che possa prestarsi ad aggregare riunioni, feste o quant’altro possa determinare un allentamento delle misure di sicurezza. Nel mirino restano anche bar, caffetterie e circoli privati. Domenica sera, a due passi da Porta Capuana, sempre gli agenti della Polizia di Stato hanno notato un capannello di persone all’esterno di un bar di via Carbonara; sei persone, tutte senza mascherina, che assistevano in tv alla partita di calcio Napoli-Roma. Una leggerezza che è costata la sanzione a tutti i presenti e la chiusura di cinque giorni del locale.
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Il Mattino