Emergenza crolli, il Comune promette: rifaremo le facciate

Emergenza crolli, il Comune promette: rifaremo le facciate
«Sicurezza bene comune». Si chiamerà così la delibera alla quale sta lavorando il Comune di Napoli e che verrà approvata entro il 21 settembre. Ad...

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«Sicurezza bene comune». Si chiamerà così la delibera alla quale sta lavorando il Comune di Napoli e che verrà approvata entro il 21 settembre. Ad annunciarlo il sindaco de Magistris durante la presentazione del corso di formazione organizzato dal collegio provinciale dei Geometri sulla conservazione e la prevenzione dei fattori a rischio degli immobili e delle facciate intonacate. L’atto di giunta, che punta a superare il vecchio progetto Sirena, prevederà fondi per mettere in sicurezza gli edifici di edilizia privata, sanzioni per chi non si adegua alle ordinanze e l’istituzione di un fondo attraverso cui poter intervenire con le ordinanze in danno. Un tema di forte attualità, basti pensare alla morte del giovane Salvatore Giordano nel luglio 2014, causata dal crollo di un cornicione della Galleria Umberto, e alla stessa tragica fine del commerciante di via Duomo, Rosario Padolino, colpito da frammenti di un cornicione.


IL PROVVEDIMENTO
«La delibera affronterà la questione sotto tutti i punti di vista, con misure concrete e mettendo insieme cooperazione istituzionale, lavoro sull’edilizia privata e pubblica, strumenti amministrativi e finanziari» ha spiegato de Magistris. Il sindaco non entra nel merito del provvedimento, ma assicura che «non sarà una riproposizione del progetto Sirena, bensì una sua evoluzione». «Credo che riusciremo a mettere in campo anche risorse economiche, non con l’approccio di Sirena, ma più ampio ed evoluto, senza precedenti in Italia, che prevede strumenti giuridici e finanziari e metterà in circolo l’economia». I fondi utilizzati dovrebbero arrivare dalla Città metropolitana, oltre alla possibilità di attingere ai fondi governativi del Patto per Napoli. «Ci farebbe piacere – ha aggiunto de Magistris - ricevere risorse dalla Regione, che tra l’altro dovrebbe darle, ma il tema della sicurezza non può attendere i tempi di Palazzo Santa Lucia». Dal canto loro, il collegio dei geometri ha lanciato un’idea: quella di mappare gli edifici cittadini per valutare le questioni di rischio legate a possibili crolli e cedimenti. «Non si può andare avanti con il solo posizionamento delle reti di contenimento poste per fronteggiare eventuali cedimenti - ha evidenziato il presidente del Collegio, Maurizio Carlino - bisogna affrontare il tema dello stato delle facciate in maniera fattiva e concreta. Chiediamo al Comune di creare un modello di certificazione che dia maggiori responsabilità ai tecnici ed è necessario il fascicolo del fabbricato che ci racconti la vita dell’edificio così da monitorarlo costantemente». «È un tema molto caldo - ha rimarcato infine l’assessore alla Sicurezza abitativa, Ciro Borriello - a cui la città giustamente è molto sensibile. Oggi siamo arrivati a un punto in cui si deve avere una mappatura del rischio che logicamente si presume essere più alto nel centro storico». 

IL CONSIGLIO
Va proprio in questa direzione l’ordine del giorno approvato da tutte le forze politiche durante l’ultima assise cittadina, presentato dai consiglieri Stefano Buono e Marco Gaudini dei Verdi, per il recupero del patrimonio edilizio sulla scorta del progetto Sirena. 

«Dal 2002 al 2017, quando è stato chiuso, il progetto Sirena ha consentito l’apertura di centinaia di cantieri – hanno sottolineato Buono e Gaudini - questo modello rappresenta un’importante forma di collaborazione pubblico-privato che può essere riproposta a tutela della sicurezza dei cittadini».
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Il Mattino