Fase 2 a Napoli, il nuovo progetto Dema: passerella sulla scogliera

Fase 2 a Napoli, il nuovo progetto Dema: passerella sulla scogliera
«Sai che facciamo? Mettiamo una passerella di legno sulla scogliera del lungomare», il guizzo è venuto durante la riunione della giunta comunale di Napoli di...

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«Sai che facciamo? Mettiamo una passerella di legno sulla scogliera del lungomare», il guizzo è venuto durante la riunione della giunta comunale di Napoli di domenica scorsa, non sappiamo dirvi se è sgorgato proprio dal sindaco o da un altro degli assessori: abbiamo pochi dettagli su quell’incontro serale e l’unica fonte attendibile è un post social di Luigi de Magistris nel quale si annunciano tante novità compresa quest’idea della passerella sugli scogli.

 
Ma c’era davvero bisogno di pensare a questa soluzione in una riunione serale di domenica? È davvero così urgente? E soprattutto: a cosa servirà quella passerella sulla scogliera? Onestamente noi non siamo riusciti a spiegarcelo, ma anche in questo caso, fortunatamente, è venuto in nostro soccorso il primo cittadino di Napoli che nelle stesse righe diffuse sui suoi profili social ha chiarito che: «la piattaforma in legno sulla scogliera (servirà) per allargare la fruizione degli spazi e affievolire il rischio di assembramenti». Questo è davvero un lodevole progetto, in una strada dove lo spazio sul marciapiede è già estremamente ampio e lungo la quale, per lunghi tratti, è anche vietato il transito alle auto proprio per lasciare spazio libero ai pedoni, la Giunta prevede un ulteriore percorso aggiuntivo per le passeggiate estive dei napoletani: chapeau a de Magistris e alla Giunta arancione e, soprattutto, mozione di disdoro nei confronti dei soliti maligni che hanno pensato che la passerella servisse a lasciare più spazio ai tavoli dei ristoranti sul lungomare liberato.

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L’architetto Riccardo Conte che ha provato a immaginare la piattaforma nel disegno in cima a questa pagina ci ha spiegato che per valutare i costi di una struttura del genere sarebbe determinante conoscere l’estensione prevista: «In media per cento metri di passerella larga due metri e mezzo, occorrono 7.500 euro per la fornitura e il montaggio più una somma tra gli 800 e i mille euro al mese per il fitto del materiale utilizzato».  Letti così sembrano numeri piccini. Moltiplicati per l’estensione del lungomare iniziano a diventare numeri importanti: se la passerella dovesse essere installata sul percorso da via Caracciolo al Castel dell’Ovo, sulla base dei valori ipotizzati dall’architetto Conte, occorrerebbero più o meno 120.000 euro per la fornitura e il montaggio, più 13mila euro al mese di fitto. Se, invece, l’idea della passerella dovesse limitarsi alla sola via Partenope, basterebbero 45mila euro per la realizzazione più 5.000 euro di fitto mensile.
 

Nell’annuncio delle novità predisposte dalla Giunta comunale, il sindaco ha anche spiegato che si va avanti con il progetto di offrire in forma gratuita l’utilizzo del suolo pubblico ai ristoratori per consentire loro di allargarsi all’esterno; ha chiarito che si va verso un programma severo di pedonalizzazioni per consentire ai locali che affacciano su strade strette di poter sfruttare l’esterno senza pericoli né intasamenti. Poi è venuto alla parte con le vere novità progettate dalla Giunta arancione: oltre alla passerella sugli scogli, aree destinate esclusivamente ai bimbi e ai loro accompagnatori, per consentire ai piccini di avere spazi non condivisi con adulti a possibile rischio contagio ma, soprattutto, libera circolazione dei matrimoni. Si potranno celebrare, spiega il sindaco di Napoli, alla Rotonda Diaz o a Marechiaro, in strade, piazze e palazzi storici, a piacimento degli sposi che potranno chiedere di scambiarsi le fedi in qualunque posto della città. Insomma, niente più sala austera del Maschio Angioino nella quale attenersi a regole rigorose ma libertà assoluta di matrimonio in ogni luogo disponibile di Napoli perché, chiarisce de Magistris il quale ieri sera ha annunciato che oggi chiamerà anche il governatore De Luca par parlare del futuro, quest’iniziativa servirà a «far ripartire il settore wedding». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino