OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Dobbiamo difendere una produzione e avere la garanzia che in valle Ufita si continueranno a produrre mille autobus all’anno». Le parole del segretario della Uil Luigi Simeone – arrivate durante l’iniziativa dei lavoratori della Industria Italiana Autobus che fa ripartire la mobilitazione – sottolineano l’obiettivo di sindacati e lavoratori dello stabilimento di valle Ufita. Tutti concordano sulla gravità della vicenda. Sono, però, solo una settantina i lavoratori che sfilano in corteo dal piazzale antistante lo stabilimento fino alla Dogana Aragonese, dove sono un centinaio gli addetti presenti.
Al loro fianco tutti i rappresentanti sindacali, il Vescovo della Diocesi di Ariano Irpino e Lacedonia Sergio Melillo ma pochi amministratori. Ci sono i sindaci di Grottaminarda, Flumeri e Mirabella, Marcantonio Spera, Angelo Lanza e Giancarlo Ruggiero, la consigliera Laura Cervinaro in rappresentanza dell’amministrazione provinciale.
«Su questa fabbrica - dice ancora Simeone - si sta consumando un omicidio industriale: il segmento degli autobus per il trasporto pubblico ha mercato ma si vuole distruggere un’attività di produzione per consentire ad altri di realizzarla in altre parti».
«Diciamo no – dichiara – a chi ha fatto grandi danni in provincia, da Avellino a Nusco e Calitri». Quindi, chiama in causa il Governo che «si fregia di difendere il made in Italy ma affossa l’unica azienda strategica per il settore industriale del Paese. Non accetteremo decisioni calate dall’alto: ci deve essere una condivisione con le organizzazioni sindacali, i lavoratori ed il territorio». «Abbiamo bisogno – è la sintesi di Costantino Vassiliadis della Ugl - che il Governo ascolti il territorio anche perché non abbiamo al nostro fianco una rappresentanza politica».
I sindaci presenti sono concretamente al fianco dei lavoratori. «Dopo 13 anni – dice Lanza di Flumeri - siamo ancora a discutere di quello che potrà essere questa azienda: nonostante ci siano tutte le condizioni la Industria Italiana Autobus non riesce a decollare». «Questa – aggiunge Spera - deve diventare la battaglia delle battaglie. La lotta per la Iia va associata alla battaglia per la piattaforma logistica: il Governo tende a diluire sia la nostra animosità che la nostra forza, ci stanno fiaccando ed il rischio è quello di disperdersi». «Questa – dice il primo cittadino di Mirabella - è una battaglia che deve partire dal basso, dal territorio, dai sindaci e dalle organizzazioni sindacali ma non deve essere una battaglia politica».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino