Metro a Napoli, sui nuovi treni la frenata del ministro: «Priorità alla sicurezza»

Metro a Napoli, sui nuovi treni la frenata del ministro: «Priorità alla sicurezza»
Per il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini «alcune prove hanno mostrato dei problemi». Per il sindaco Gaetano Manfredi le cose stanno diversamente:...

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Per il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini «alcune prove hanno mostrato dei problemi». Per il sindaco Gaetano Manfredi le cose stanno diversamente: «Abbiamo mandato tutta la documentazione richiesta e nei prossimi giorni ci saranno ulteriori prove, speriamo di utilizzarli almeno per settembre». Stiamo parlando dei nuovi treni della Linea 1, luccicanti e parcheggiati ormai da un anno su un binario morto - investimento da centinaia di milioni - che non riescono a essere messi sui binari vivi. La mattinata alla Stazione Marittima, dove si sono incontrati ministro ed ex rettore, è attraversata da qualche tensione. Il primo difende il lavoro di Ansfisa, l’Autorità che deve decidere sulla sicurezza dei treni.

Dall’altra, la delusione di Manfredi, che di mestiere fa l’ingegnere e di collaudi ne ha fatti tanti, che parole sue dice: «È difficile fare previsioni, è un lavoro che si sta portando avanti da gennaio. Noi ci auguravamo di poter concludere prima dell’estate, ma ora per settembre cercheremo di mettere in linea i treni». Anche perché a settembre scatterà l’aumento di 10 centesimi del biglietto e avere un servizio più efficiente lenirebbe l’aumento. La conseguenza di queste comunicazioni disarmoniche ha portato a un faccia a faccia tra Giovannini e Manfredi, durato una trentina di minuti. Che non ha risolto la necessità di avere treni nuovi per pensionare i vecchi di 40 anni e dare slancio all’apertura di nuove stazioni. Il ragionamento che fanno in Comune - e la prossima stazione da aprire tra dicembre e gennaio è quella del Centro direzionale - è questo: se non ci sono i nuovi treni allungare il percorso di quelli vecchi avrebbe l’effetto di allungare anche le attese dei napoletani alle stazioni. Insomma vicenda non semplice da gestire, non a caso il sindaco aveva denunciato una decina di giorni fa che «la sicurezza è la cosa più importante, ma se poi diventa burocrazia non va più bene». E da qui il ministro è partito per rilanciare: «Io - dice Giovannini - rispetto il lavoro di tutte le istituzioni, e come tale va rispettato anche il lavoro dell’agenzia nazionale della sicurezza Ansfisa, che sta facendo il suo lavoro con grande impegno e in modo molto serio». Per poi aggiungere: «Ci sono delle informazioni che vanno fornite dal costruttore e sappiamo anche che alcune prove hanno mostrato alcuni problemi. Quindi è nell’interesse di tutti andare il più rapidamente possibile. Ne ho parlato anche con il sindaco la scorsa settimana, e Ansfisa è fortemente impegnata. Ma tutte le istituzioni, compresi i partner commerciali che hanno fornito i beni, si devono impegnare a dare risposte in tempi rapidi». 

In questa cornice si è svolto il faccia a faccia con la discreta presenza dell’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza che ha in mano la questione della metropolitana. E a rilanciare è Manfredi: Faremo stanotte una ulteriore prova di circolazione del treno nuovo sulla Linea 1, speriamo in un rapido completamento delle procedure». Bisogna rompere il ghiaccio perché se si sblocca un treno - questo trapela - la messa in esercizio dei successivi, e sono ben 20 quelli in coda dalla capienza di 1200 persone e lunghi 105 metri, il doppio degli attuali, dovrebbe essere molto più rapida. Tanto che a proposito della stazione del Centro direzionale la speranza è che per quell’epoca - cioè fine anno inizio 2023 - a disposizione ce ne possano essere 5. Con una frequenza che andrebbe molto vicina ai 5 minuti rispetto ai 10-12 attuali, un sogno per i napoletani e una rivoluzione concreta per la città. «È stata una riunione molto positiva - rivela Manfredi - e noi stiamo lavorando con il ministero e l’agenzia Ansfisa in perfetta sintonia per cercare di completare nei tempi giusti il collaudo. Stanotte ci sarà un’ulteriore prova e a fine mese il punto della situazione. Ci auguriamo un rapido completamento delle procedure». Il primo treno nuovo della metropolitana è stato consegnato nel marzo 2020. Da allora sono partite le prove, durante una delle quali ha preso fuoco l’aggancio del tetto del treno alla rete elettrica.

«Veniamo da una situazione - conclude il sindaco - in cui un collaudo è andato male e c’è stato un incendio, quindi è chiaro che il livello di attenzione è super. Non ci sono problemi sostanziali, sono state fatte tantissime prove e non ci sono misure ostative, ma nelle prove si misurano centimetri di frenata, apertura delle porte, stiamo anche facendo interventi sulla rete, cose che si potevano fare prima ma le stiamo facendo ora, speriamo nella partenza del primo treno nuovo a settembre». 
 

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Il Mattino