Il messaggio è esplicito, come pure le foto che lo corredano: «Jessica, appena arrivata a Napoli, caldissima... Solo per pochi giorni in città...»....
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IL SOSPETTO
C’è tuttavia un punto di partenza che gli investigatori - a cominciare da quelli della Polizia Postale - conoscono bene. La stragrande maggioranza di ragazze, uomini e trans che pubblicano annunci a sfondo sessuale sono sudamericani (e in particolare brasiliane e brasiliani). Attenzione a questo particolare, perché ci torneremo a breve.
Eppure quegli stessi annunci, con tanto di recapiti telefonici, quasi sempre dopo una settimana scadono. O meglio, se si prova a ricomporre quei numeri di telefono una decina di giorni dopo, si scopre che la persona ha lasciato Napoli. O anche spesso che il numero non è più attivo. Diverse inchieste - svolte anche in molte altre città italiane - lasciano intravedere l’ombra lunga di un sospetto: e cioè che a gestire il continuo “ricambio” di giovani donne e uomini ci sia una regia occulta. Una pista porta direttamente a Roma e a Milano: è qui che ci sarebbero le centrali operative dove alcune maman (donne che a loro volta in passato sono finite nella rete degli sfruttatori e che da vittime si trasformano in carnefici) incasserebbero la metà dei profitti. Sarebbero loro a pagare i documenti, il visto che superi i tre mesi, il viaggio aereo e le prime spese di sostentamento in Italia a ragazze e giovani che - soprattutto per disperazione - cercano una prospettiva di vita in Italia e in Europa.
IL RICATTO
E non è tutto. Perché dietro quello che assume i contorni di un vero e proprio traffico umano c’è l’aspetto forse più inquietante della vicenda. Gli sfruttatori che operano in Italia tratterrebbero anche i passaporti di queste persone. Un ricatto odioso.
Per chiudere, c’è anche l’ultimo versante che meriterebbe un approfondimento a parte. Chi si prostituisce online offre i propri “servizi” anche a domicilio. E allora ci si chiede: chi offre ospitalità per periodi tanto brevi? Recenti inchieste hanno dimostrato che alcuni (fortunatamente pochi) gestori di bed&breakfast improvvisati o, peggio ancora, nemmeno autorizzati non si fanno scrupolo di affittare camere a ragazze e ragazzi che vendono il proprio corpo. In qualche caso, a Napoli, sono scattate anche le manette per i titolari di queste strutture, proprio con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino