Napoli, babygang all'assalto dell'Albergo dei Poveri: in fiamme lo scalone monumentale

Non è il primo incendio: vandali e clochard padroni della struttura

Fiamme all'Albergo dei Poveri, un frame dal video
Brucia Palazzo Fuga. Nell’attesa che il patto per recupero della struttura siglato dal ministro della Cultura Sangiuliano e dal sindaco Manfredi passi dalla teoria alla...

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Brucia Palazzo Fuga. Nell’attesa che il patto per recupero della struttura siglato dal ministro della Cultura Sangiuliano e dal sindaco Manfredi passi dalla teoria alla pratica, l’Albergo dei Poveri va in fiamme. È successo l’altra sera intorno alle 20, quando il fuoco si è impossessato dello scalone monumentale. E non è il primo incendio che aggredisce una struttura tanto preziosa quanto, nei fatti, abbandonata al suo destino e lasciata nelle mani di chi, semplicemente, la occupa con la forza. Senza contare le svariate razzie interne e gli infissi di plexiglass montati nel Palazzo dai residenti insediati sul lato di via Tanucci, baby-gang in scooter e clochard si impossessano sistematicamente dei gradoni di marmo affacciati su piazza Carlo III. Scritte oscene, immondizia e fiamme. Il modello Parigi-Pompidou, con il trasferimento a Palazzo Fuga di parte della Biblioteca Nazionale e l’ambizioso progetto della metropolitana di linea 10 approvato per piazza Carlo III, è in piedi nelle intenzioni, ma al momento è lontanissimo da Napoli. La realtà oggi è assai diversa. Troppo. 


 
Il portone interno era già praticamente carbonizzato. A essere dilaniati dalle fiamme, l’altra sera, sono stati invece «lo scalone monumentale e l’arco del ‘700». A parlare è Osvaldo Vicente De Mase, medico e membro del direttivo di Piazza Carlo III-Palazzo Fuga, che ha filmato e diffuso il video dell’incendio via social. «La clip risale alle 20 dell’altro ieri – prosegue De Mase – Sono intervenuti vigili e pompieri. Lo scalone monumentale, all’epoca di de Magistris, era transennato. Oggi la transenna non c’è più, e di sera le baby-gang scorrazzano con gli scooter e tra i clochard, all’interno del porticato d’ingresso. Un incendio precedente aveva carbonizzato la porta. In attesa che partano i progetti del Pnrr, che dovrebbero portare alla realizzazione di sale di lettura, serve assolutamente ripristinare le transenne, come abbiamo più volte segnalato ai consiglieri di questa amministrazione. E bisogna poi garantire una vigilanza al monumento, che è sempre più degradato. Ci sono 3 milioni di euro di suppellettili di lusso all’interno dell’Albergo: divani, scrivanie della scuola per manager della Stoà, che doveva aver sede all’interno del Palazzo. Molti di questi arredi potrebbero essere razziati.

Il ministro Sangiuliano e il direttore del Mann Giulierini ci hanno detto di essere favorevoli alla creazione di un museo nella zona di Palazzo Fuga che negli anni scorsi ospitò la mostra dei dinosauri, ma bisogna fare in fretta a iniziare i lavori, o si rischia di perdere i fondi. Puntiamo a un grande Louvre a Palazzo Fuga, ma il sito Unesco al momento è molto lontano da questi standard ed è del tutto abbandonato. Di sicuro cercheranno di entrare per rubare tutto quello che trovano». 

Palazzo Fuga come epicentro della cultura partenopea del prossimo futuro. Questo il piano politico annunciato a inizio anno, con un finanziamento di 100 milioni dal Mic (cui si aggiungono 15 milioni previsti per l’incremento dei costi delle materie prime), con fondi Pnc (piano nazionale per gli investimenti complementari) e Pnrr. Restauri, consolidamenti, rimessa in sesto della corte centrale, impianti. Lavori per oltre 67 milioni, cui si aggiungono il costo di forniture servizi (9 milioni di euro) e altri 3 per il personale. Un progetto importante, che però non è ancora diventato cantiere e opere realizzate. Di sicuro - e l’incendio dell’altro ieri lo dimostra una volta di più - la rinascita di Palazzo Fuga dovrà fare i conti con una realtà sociale fatta di illegalità, anarchia, abusi e abusivismo che da decenni si sono impossessati dell’inestimabile monumento tra piazza Carlo III e via Tanucci. 

«L’incendio dello scalone dell’Albergo dei Poveri è un segnale che non deve essere sottovalutato – argomenta Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra – La struttura e l’intera area circostante sono da molto tempo terra di nessuno. Come segnalato dai residenti, e denunciato da noi in più occasioni, bande di ragazzini la fanno da padrone, con scorribande pericolose anche per i passanti. L’importante scalone monumentale dell’immobile versa ormai nel degrado, e abitanti e comitati chiedono transenne per evitare che sia preda ancora di raid vandalici. È chiaro che una situazione di totale anarchia non è assolutamente tollerabile. Palazzo Fuga va tutelato. Per questo abbiamo chiesto alle autorità locali di mettere in campo tutti i provvedimenti necessari per proteggerlo e per evitare che sia preda di vandali e baby gang. Si indaghi sulla natura del rogo, sì individuino i responsabili e si puniscano a dovere».
 

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Il Mattino