Maxischermi e bandiere, così Napoli si prepara alla sfida di Barcellona

Maxischermi e bandiere, così Napoli si prepara alla sfida di Barcellona
È un’attesa intensa e scaramantica quella dei tifosi per la sfida di stasera nel Camp Nou deserto. I supporter azzurri sono divisi tra la consapevolezza che...

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È un’attesa intensa e scaramantica quella dei tifosi per la sfida di stasera nel Camp Nou deserto. I supporter azzurri sono divisi tra la consapevolezza che l’impresa spagnola sfiora l’impossibile e il desiderio di non sprecare la chance di un ottavo in trasferta a porte chiuse. Come successo poche settimane fa, prima della finale di Coppa Italia – poi vinta – contro la Juve di Sarri, la vigilia sembra silenziosa, a giudicare dalle poche bandiere esposte. Ma è solo apparenza: tutti nei bar e in strada parlano del match e tutti sono pronti alla festa eventuale. Tra gli altri, lo scrittore vip Maurizio De Giovanni e il noto giornalista sportivo Raffaele Auriemma non escludono «nuovi caroselli in caso di passaggio del turno». Sono diversi i maxi schermi in allestimento tra Lungomare e centro storico, e sono già centinaia le prenotazioni. 


In piazza Dante e in via Toledo ieri si agitavano un paio di sciarpe. Ma i gadget in bella mostra sono pochi rispetto alla mole di conversazioni sulla partita nei bar e lungo i marciapiedi. Tra utopia e speranze concrete, quasi tutti quelli che sono rimasti in città in estate parlano del match in catalogna, tutti ricordano il tiro a giro di Mertens nel San Paolo ancora pieno a poche ore dal lockdown. E in più, nell’atmosfera di questa inattesa vigilia di Champions d’agosto, ristoranti e bar si stanno organizzando con tv e maxi schermi. «Approdare ai quarti di Champions è un sogno, ma abbiamo molta fiducia – sospira Gianluca Capuano di Cicciotto a Marechiaro – Ci stiamo organizzando per trasmettere la partita sia alla pizzeria che al ristorante storico. Abbiamo tante prenotazioni. I temi della sfida saranno il pressing alto del Napoli, il recupero palla e la precisione nei passaggi e sotto porta. Con queste armi possiamo mettere in difficoltà Messi e compagni, come già successo al San Paolo. Per passare il turno serve segnare, e lo stadio vuoto è un’occasione da non sprecare». «Le richieste di vedere la partita dai noi non mancano – dice Roberto Biscardi, uno dei soci de I Re di Napoli – Oltre al maxi schermo avremo due schermi più piccoli, per 150 persone circa in totale, e rispettando tutte le norme di distanziamento. Con la Juventus abbiamo portato fortuna, speriamo sia lo stesso col Barcellona. Per noi è più di una finale. Si giocherà sui nervi, si andrà ben oltre la tattica, e inciderà anche un pizzico di fortuna. Se segneremo entro la prima mezzora, potremo fare la differenza». 
 

A parte il discorso tecnico, tra i tifosi vip tiene banco la questione caroselli. Sono ancora negli occhi di tutti gli assembramenti, i tuffi (e i danni) nella fontana del Carciofo che fecero seguito al rigore con cui Milik consegnò la Coppa Italia alla squadra di Gattuso. «Il pallone è rotondo – spiega Raffaele Auriemma – Se resta rotondo, una possibilità o due il Napoli ce le ha. Per passare il turno si devono verificare 3 condizioni: che il Barcellona faccia una partita pessima, che il Napoli faccia una partita spettacolare, e un po’ di fortuna. Se queste 3 cose verranno inficiate dal classico errore dell’arbitro, l’esito della partita sarà condizionato». «Quella di stasera è la partita ideale da un punto di vista psicologico – osserva Maurizio De Giovanni – Siamo sfavoriti, sono 12 anni che il Barcellona non manca l’obiettivo quarti di finale. Perciò la serenità non mancherà, e nemmeno le motivazioni. L’assenza del pubblico peserà su Messi e compagni, già delusi per non aver vinto il campionato. Tutto quello che viene sarà un di più. Dopo Napoli Juve e le 5000 persone in piazze del Plebiscito non ho visto nuovi contagi. Ne ho visti invece quando sono arrivati i turisti per le vacanze. Le istituzioni sportive sono ipocrite, da questo punto di vista: dovrebbero sapere che assegnare trofei genera entusiasmo popolare e festeggiamenti. Non aspettarsi i caroselli in caso di vittoria sarebbe ottuso». «La vedrò in casa, con mio fratello e mio padre – conclude l’attore Patrizio Rispo, star di Un Posto al Sole – Io sono un visionario, per me le utopie non esistono. Il Napoli quest’anno è una squadra imprevedibile, e perciò sono fiducioso. Se ci sono stati caroselli con la Juve, li vedremo anche col Barcellona. Speriamo che i tifosi abbiano imparato a gioire in sicurezza. Certe volte cuore e cervello possono lavorare insieme. Speriamo che sia così stasera».
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Il Mattino