Napoli, effetto coronavirus: più isole pedonali e nuovi spazi agli chalet di Mergellina

Napoli, effetto coronavirus: più isole pedonali e nuovi spazi agli chalet di Mergellina
Quartieri Spagnoli, Borgo Vergini alla Sanità, Pignasecca, parte del Vomero, Coroglio-Bagnoli-Nisida, Forcella e un tratto di via Tribunali: queste le aree individuate dal...

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Quartieri Spagnoli, Borgo Vergini alla Sanità, Pignasecca, parte del Vomero, Coroglio-Bagnoli-Nisida, Forcella e un tratto di via Tribunali: queste le aree individuate dal Comune per la maxi area pedonale in vista della ripartenza della cosiddetta fase 2. Una traccia di lavoro sul tavolo della dirigenza degli uffici Mobilità di Palazzo San Giacomo, che prevedrebbe per le attività come ristoranti e bar, ampi spazi all’esterno dei locali, nel rispetto del distanziamento sociale, per sistemare tavolini e ombrelloni. I progetti di allargamento, prima al vaglio dell’assessorato guidato da Alessandra Clemente, oggi nelle mani del vicesindaco Enrico Panini, includono quasi mezza città. Una ipotesi suggestiva, ma che al momento resta solo un’idea, riguarderebbe anche Mergellina, con tavoli distanziati nella zona che affaccia sul mare. C’è anche un progetto di smart city, nel quale si ipotizza di ridurre le corsie di corso Umberto da quattro a due: una corsia preferenziale interamente dedicata a biciclette e mezzi di trasporto pubblico, l’altra si potrebbe utilizzare appunto per i tavolini dei bar. Tutte zone ad alto impatto turistico, almeno fino all’esplosione della pandemia da Covid-19, che andrebbero regolate con telecamere e cartellonistica o in sostituzione con vigili urbani. Andrebbe chiaramente garantito l’utilizzo delle arterie principali, come per esempio nei Quartieri Spagnoli, direzione corso Vittorio Emanuele, e il passaggio dei residenti. 


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Oltre ai Quartieri e al Borgo Vergini, si potrebbe intervenire sulla Pignasecca, sulla fascia costiera Bagnoli-Coroglio, a Forcella e in una parte del Vomero. Tutte le decisioni dell’ente, che rientreranno in una apposita ordinanza dirigenziale, dovranno essere concordate con la Sovrintendenza, alla quale spetta l’ultima parola, soprattutto in zone di interesse culturale come piazza del Plebiscito e il Lungomare. L’obiettivo è quello più volte indicato dal sindaco de Magistris in questi ultimi giorni: creare nuove aree pedonali e spazi dedicati alle bici. In sostanza una città con meno automobili. «La fase 2 dovrà essere caratterizzata da una mobilità diversa rispetto a quella a cui eravamo abituati - ha sottolineato il primo cittadino intervenuto a Radio 24 - Sul tema dei trasporti dobbiamo aspettare le indicazioni del Governo, su quali saranno i limiti. Noi intanto - ha evidenziato de Magistris - ci stiamo organizzando per fare corse con un minor numero di passeggeri, con mascherine obbligatorie, ma stiamo anche lavorando per organizzare una mobilità alternativa con meno macchine, in cui punteremo molto sulle bici, come già abbiamo fatto in questi anni e sulle pedonalizzazioni. Questo può permettere alle attività economiche-commerciali il maggiore utilizzo di suolo pubblico, soprattutto per la ristorazione. Noi - ha aggiunto il sindaco - siamo una città che in questi anni ha puntato molto sulla natura, sulla cultura, sul turismo e sugli spazi pubblici e accelereremo su questo ancora di più». 
 

«Apprendo con positività le parole del sindaco sull’ampliamento di Ztl e aree pedonali, ma dalle parole bisogna passare ai fatti e soprattutto bisogna verificarne la fattibilità, l’opportunità e se ci siano i fondi per supportare un tale provvedimento - avverte il presidente della commissione Mobilità Nino Simeone - Una cosa è ampliare le aree pedonali già esistenti, restituendo spazi pubblici ai cittadini, un’altra è invece chiudere al traffico altre strade. Dal punto di vista della viabilità sarebbe una catastrofe. Se qualcuno vuole creare un’altra Ztl, stile piazza Dante, se lo può scordare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino