Napoli, strade invase dalla festa per la Coppa Italia: si scatena lo scontro politico

La festa per la vittoria del Napoli scatena un mare di polemiche. Veleni e insulti che volano nel mondo politico. In particolare tra De Luca e Salvini, con il primo che gli...

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La festa per la vittoria del Napoli scatena un mare di polemiche. Veleni e insulti che volano nel mondo politico. In particolare tra De Luca e Salvini, con il primo che gli dà del «somaro». E se ci si immagina che qualcuno alzi almeno un dito per stigmatizzare danni ai monumenti e colpi di pistola ad altezza uomo, si sbaglia di grosso. Perché sulla vicenda, ed è il centrodestra a soffiare sul fuoco delle polemiche con de Magistris che poi si accoda ironizzando sul lanciafiamme deluchiano, ne fa materia per la prossima campagna elettorale. E sugli spari? Macché. Nulla. Nemmeno uno stralo, anche da parte del centrosinistra, sulla folle notte dei festeggiamenti che è già materia per gli investigatori e dirigenti dell’ordine pubblico. La politica, ça va sans dire, ne fa solo polemica per il voto. 

 
«Di fronte ai festeggiamenti di Napoli mi chiedo dov’era De Luca. Sono contento per Gattuso e per Napoli ma qualcosa non ha funzionato. Hanno rotto le scatole per me e i miei selfie, e ieri (due sere fa, ndr) c’era qualche migliaio di tifosi», attacca di primo mattino il leader della Lega, Matteo Salvini. Poi aggiunge, come a dare lezioni (ed è la cosa che manderà in bestia qualche ora dopo De Luca): «I dati ci dicono che i casi sono in calo ma questo non vuol dire che si cala la guardia». C’è materia per il centrodestra (ancora alla ricerca, tra l’altro, di un candidato contro De Luca) se dopo è il turno di Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d’Italia. «De Luca voleva andare con il lanciafiamme alle comunioni, forse ieri (due sere fa, ndr) non è stato molto previdente, non ho visto un suo video, forse ha pensato che non era utile per la campagna elettorale». «La festa dei napoletani nella notte per celebrare la vittoria della Coppa Italia? Credo siano comportamenti sbagliatissimi», aggiunge invece Sandra Zampa, sottosegretaria democrat alla Salute. 
 
«Sciagurati! In questo momento non ce lo possiamo permettere, per fortuna è accaduto a Napoli, dove governatore e sindaco hanno messo in atto misure rigide e l’incidenza del virus è più bassa che altrove», stigmatizza invece il direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Ranieri Guerra che ricorda come «ha contato la partita dell’Atalanta all’inizio dell’epidemia in Lombardia nella diffusione dei contagi. Non vorrei che si ripetesse proprio ora». A Guerra risponde in solitaria solo il sindaco de Magistris. L’ex pm definisce l’allarme di Guerra «esagerato» e spiega: «Napoli non ha più contagiati da quando è finito il lockdown» e parla poi di «ipocrisia dalla quale bisogna uscirne fuori. O non si fanno giocare le partite - dice - oppure se vince il Napoli non si può pensare che i napoletani non scendano in strada a festeggiare». Ma poi anche de Magistris si accoda alla destra e ne usa la stessa semantica contro De Luca: «I festeggiamenti dei tifosi napoletani in piazza? Forse a De Luca si era scaricato il lanciafiamme...». 
 

Per ore il governatore medita se rispondere o no alle accuse. Da un lato si vorrebbe lasciar perdere e rimandare tutto ad oggi nel corso della sua consueta tribuna settimanale del verbo deluchiano. Ma l’ex sindaco di Salerno non è uno che se la tiene. Specie se è Salvini. E specie se quest’ultimo quasi voglia dargli lezioni su come si gestisce la fase post emergenza. E quindi a inizio sera si mette di lima per scrivere la risposta all’ex ministro. Come è nel suo stile: un colpo secco e poi la virata ironica. «Daremo domani (oggi, ndr), senza fretta, una risposta congrua a un somaro geneticamente puro», dice riferendosi a Salvini. E poi sempre sul suo profilo Fb aggiunge: «Per il resto, parlando di cose piacevoli, onore a Rino Gattuso e lunga vita al catenaccio, che si conferma uno strumento di perfida efficacia nel fare impazzire gli avversari, e capace di produrre un godimento sportivo di rara intensità».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino