Napoli, la Galleria Vittoria è da rifare: riapertura prevista tra un anno e mezzo

Napoli, la Galleria Vittoria è da rifare: riapertura prevista tra un anno e mezzo
Ieri mattina un segnale di speranza: galleria Vittoria interamente illuminata e un’auto di operai che si muoveva all’interno. Sembrava che d’improvviso fosse...

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Ieri mattina un segnale di speranza: galleria Vittoria interamente illuminata e un’auto di operai che si muoveva all’interno. Sembrava che d’improvviso fosse arrivata una svolta, invece gli operai erano dell’Abc ed erano andati a controllare l’impianto di sollevamento e l’illuminazione era solo un caso.


Le speranze di una soluzione rapida sono ridotte a lumicino, probabilmente sarà necessario aspettare un tempo infinito per recuperare la galleria, almeno un anno e mezzo, dicono gli esperti. La questione sta tutta nelle possibilità che ha il Comune di convincere il consulente della procura che i lavori temporanei di sostegno sono utili ad eliminare il pericolo. Ma siccome il consulente della Procura ha già messo nero su bianco che quegli interventi non gli sembrano utili a cancellare il pericolo, le possibilità di soluzione sembrano ridotte a lumicino.

Sarà necessario rimuovere ogni pezzo della volta e poi ricostruirla (ne parleremo più avanti): gli esperti del settore spiegano che nel giro di un anno e mezzo la questione si può risolvere. Però c’è un dettaglio di non secondaria importanza, i tecnici di Palazzo San Giacomo ritengono che la soluzione non sia così rapida e possa arrivare nel giro di un lustro: occorre avere «un orizzonte temporale di almeno 4-5 anni, periodo ritenuto congruo per procedere ad una nuova procedura (redazione di un progetto, reperimento dei fondi, espletamento di gara ed esecuzione lavori) per la completa rivisitazione dell’attuale sistema di rivestimento, che potrà prevedere in via alternativa la completa rimozione e ricostruzione dell’attuale sistema di rivestimento, ovvero il restauro del rivestimento esistente, ovvero, alternativa più realistica, una combinazione delle due precedenti soluzioni», lo scrivono Edoardo Fusco e Fulvio Luccisano, funzionari del Comune di Napoli, nell’ultima relazione tecnica sullo stato della Galleria Vittoria e sui possibili lavori di rifunzionalizzazione.

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Per rispondere alle richieste del consulente della Procura che impone di eliminare totalmente i pericoli e di andare a cercare le cause delle infiltrazioni, non esiste altra possibilità che rimuovere l’attuale rivestimento interno.
Sulla volta della galleria Vittoria c’è un rivestimento che ha una funzione di “controsoffitto” e serve proprio a fermare le acque di infiltrazione. I pannelli che vediamo oggi, uno dei quali è venuto giù 120 giorni fa, sono stati piazzati dentro la galleria negli anni ‘60, al di sopra di una precedente copertura. Attualmente la vecchia copertura ha ceduto in alcuni punti e ha generato una parziale occlusione dei canali di raccolta dell’acqua che si trovavano all’interno dell’attuale rivestimento. Questa occlusione ha generato appantanamenti che hanno corroso in maniera severa i ganci d’acciaio che sostengono i pannelli. 
Insomma, per farla breve, per “ripulire” totalmente la volta della galleria si dovrà rimuovere un doppio strato di pannelli, poi si dovrà cercare la causa delle infiltrazioni, eliminarla e infine procedere alla ricostruzione della volta.
Ricostruzione che è facile nelle porzioni di tunnel scavati nel tufo, materiale tenace e pronto a sostenere qualunque peso; qualche difficoltà in più potrebbe giungere nelle porzioni di galleria che attraversano “materiale incoerente” che è un mix di terra e sassi con scarsa capacità di sostegno: però una ditta che lavora nelle gallerie riesce ad affrontare qualunque materiale senza troppe difficoltà.



Gli esperti, come abbiamo detto, sostengono che per effettuare un’operazione del genere (abbattimento e ricostruzione della copertura della volta), non è necessario un tempo infinito. E allora perché le previsioni dei tecnici del Comune sono così pessimistiche? La questione sta tutta in due differenti momenti: la caccia ai fondi e la gestione del bando di assegnazione dei lavori. 
Sul primo fronte, quello dei soldi necessari per l’operazione, sembra che non si tratti di un intervento impossibile da affrontare, certo non è roba che si riesce a risolvere con i seicentomila euro destinati da Palazzo San Giacomo alle iniziali banali riparazioni previste, però l’intera operazione potrebbe rientrare in un valore complessivo di due milioni, cifra che per un lavoro pubblico è realmente bassa. Insomma, sebbene impantanato nelle secche di un bilancio imbarazzante, il Comune di Napoli non dovrebbe avere grandi difficoltà a reperire una somma del genere. 


Sullo sfondo, però, resta sempre l’incognita del bando e, soprattutto, quella degli eventuali ricorsi. Un ricorso contro la vittoria di un bando è capace di tenere in scacco un lavoro pubblico per anni, senza che nessuno possa far nulla perché i lavori potrebbero dover essere affidati ad altri. Ecco, nel futuro della galleria Vittoria e del traffico napoletano, c’è anche quest’incognita. Ci mancava.
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Il Mattino