Se fosse un libro si titolerebbe «Veleni e vulcani». Tuttavia non siamo di fronte a un romanzo ma alla vita vera, basata su come nell’ultimo anno e mezzo...
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I ricercatori di via Diocleziano in questi giorni si sentono come messi in croce dalla brutta figura fatta loro malgrado e sputano il rospo. «Divulgare i dati definitivi dopo quattro giorni è un’assurdità per noi che maneggiamo dati ogni giorno e abbiamo dedicato la nostra vita alla ricerca. Siamo vittime di un comportamento che ci sta danneggiando e sta danneggiando un’Istituzione che non può e non deve essere messa in discussione per un errore nella gestione della sala in emergenza. Chi è fuori queste mura - ripetono gli studiosi - non può sapere che dopo il commissariamento sono stati volutamente allontanati dai ruoli di responsabilità tutte le professionalità più eccellenti che li ricoprivano». Il punto debole dell’Ov da allora è diventato proprio la Sala Monitoraggio. Ancor prima del direttore, Francesca Bianco, che dovrebbe essere l’ultimo grado di sicurezza, se qualcosa non funziona nella routine del monitoraggio è proprio il responsabile di questa unità a supervisionare e controllare le attività della sala. Il problema è che se questo responsabile non ha alcun curriculum in sismologia e vulcanologia appare chiaro che possono essere commessi errori.
Ed è proprio quello accaduto martedì sera: i due turnisti (un tecnico e una precaria immessa da pochissimo tempo nei turni serali) si sono trovati in difficoltà; il responsabile della Sala Monitoraggio non ha potuto aiutarli perché non sapeva nulla di Ischia e della sua sismicità; il direttore non è intervenuto.
Il Mattino