Napoli, morto artigiano a San Gregorio Armeno: l'ambulanza bloccata dai tavolini e dai turisti

Le folle e le bancarelle hanno reso i decumani ancor più caotici

Napoli, morto artigiano a San Gregorio Armeno
Il dolore di una perdita, la rabbia per una morte che forse poteva essere evitata. Un artigiano di via San Gregorio Armeno giovedì pomeriggio ha perso la vita per un...

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Il dolore di una perdita, la rabbia per una morte che forse poteva essere evitata. Un artigiano di via San Gregorio Armeno giovedì pomeriggio ha perso la vita per un problema cardiaco mentre era nella sua abitazione, adiacente la bottega. La via dei pastori ieri era listata a lutto per il dolore di aver perso un collega, amato e stimato da tutti. Le saracinesche abbassate per Alessandro Starini, 49 anni appena, fanno assai rumore poiché decine di testimoni presenti al momento del malore, parlano di due ambulanze rallentate dalla fiumana di turisti, dai tavolini dei bar e pizzerie e dalle bancarelle improvvisate lungo via San Biagio dei Librai e via Tribunali.

Il personale medico è riuscito a raggiungere l’uomo a piedi, facendosi largo tra la folla. Ma non c’è stato nulla da fare. Il direttore del 118 Giuseppe Galano conferma la dinamica e lancia l’allarme: «Occorrerebbero molte più moto sanitarie, ma anche mezzi tradizionali e defibrillatori nelle zone ad alto tasso turistico; tra residenti e visitatori della nostra città, sfioriamo i 2 milioni di persone». Dopo questa tragedia, tra i residenti sale la paura e si parla di «morte annunciata», perché il boom turistico dell’ultimo anno ha reso ancora più complessa la viabilità dei mezzi di soccorso nel centro storico.

«Oggi San Gregorio Armeno piange. Alessandro ci ha lasciato troppo presto. Ritengo sia opportuno restare chiusi per lutto tutta la giornata. Visitatori e cittadini capiranno e apprezzeranno questo umile gesto in ricordo di un nostro fratello, vedendo una San Gregorio Armeno completamente chiusa» ha annunciato Vincenzo Capuano, presidente delle Botteghe di San Gregorio. La prematura morte di Alessandro Starini, stimato artigiano di opere presepiali di “Originalità di Pulcinella” e residente sulla stessa strada, ha lasciato tutti sgomenti. Due mesi fa era stato operato al cuore, e dopo la ripresa dalla convalescenza, era tornato tra le sue statuine e l’argilla da modellare con le sue sapienti mani.

Dopo il pranzo dai familiari, che vivono sulla stessa strada della bottega, Starini ha iniziato a sentirsi indisposto, fino al malore intorno alle 17. Amici e parenti non si aspettavano un evento così drammatico come quello vissuto giovedì, e in tanti non nascondono la rabbia per quei pochi metri che avrebbe dovuto percorrere l’ambulanza, se non ci fossero stati impedimenti che hanno rallentato i soccorsi. Anzi, come precisa un residente, le ambulanze erano due: «Una bloccata su via Tribunali, l’altra su via San Biagio dei librai. Entrambe hanno avuto molte difficoltà a raggiungere San Gregorio Armeno. Siamo intrappolati a casa nostra, in ogni senso, e in caso di primo soccorso, succede questo. Pizzerie, bar, bancarelle magari nemmeno autorizzate che con tavoli e sedie hanno occupato non solo i marciapiedi, ma anche le strade. Siamo angosciati e arrabbiati». Opinione simile a quella di un altro che vive a poca distanza da piazza San Gaetano che si rivolge ai bottegai: «Fate in modo che quando succedono queste cose l’ambulanza possa arrivare all’abitazione di chi ha non si sente bene. Mettete regole perché è uno schifo: l’ambulanza per mezz’ora non è riuscita a passare per colpa dei tavolini delle pizzerie. È una cosa vergognosa».

«Le ambulanze hanno avuto molte difficoltà per arrivare sul posto. Addirittura, pur di salvare l’uomo, sono stati costretti a percorrere un tratto di strada a piedi. Non so se queste difficoltà abbiano inciso negativamente sulle sorti dell’uomo ma è inaccettabile che Napoli sia schiava di un turismo incontrollato, occupazioni di suolo pubblico scellerate e abusivismo di ogni genere. L’amministrazione comunale deve interrogarsi seriamente sul tema turismo. Se continuiamo così, Alessandro non sarà l’ultimo» ha detto Enrico Platone, consigliere Per le Persone e la Comunità nella Municipalità 2.

«Purtroppo è ben risaputo, sia a noi addetti al servizio che ai residenti, che ci sono zone di Napoli caratterizzate da viuzze minuscole e vicoli stretti. Proprio per questa consapevolezza abbiamo creato tempo fa le moto sanitarie» ha spiegato il direttore del 118 Giuseppe Galano. «Le moto sono utilissime però sono poche, così come le ambulanze: ne occorrerebbero molte di più, a maggior ragione ora che stiamo vivendo questo flusso di turisti così elevato. Così come occorrerebbero molte più postazioni di defibrillatori in strada: è stata una delle prime cose istituite dal sindaco Manfredi, che ha a cuore il tema, ma ne servono tante di più. Un episodico atto vandalico non può fermare la possibilità di salvare delle vite».

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Il Mattino