Multe pazze in agguato, ​una beffa bis per i cittadini

Multe pazze in agguato, una beffa bis per i cittadini
Il pasticcio delle multe nel Centro storico sembra destinato ad avviarsi a soluzione. Ma finché non sarà varata la delibera del Comune è meglio non...

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Il pasticcio delle multe nel Centro storico sembra destinato ad avviarsi a soluzione. Ma finché non sarà varata la delibera del Comune è meglio non sbilanciarsi troppo con segnali di soddisfazione. Questa volta la classica “pezza a colore” non potrà essere utilizzata: l’errore è troppo eclatante per porvi rimedio senza conseguenze. L’Amministrazione comunale non può minimizzare l’accaduto con un semplice “scusate abbiamo sbagliato” e tutto torna come prima. No, qui ci sono cittadini che, per quieto vivere, hanno già pagato la sanzione pecuniaria ed altri sono in attesa dell’esito di ricorsi che, comunque, hanno comportato spese. Chi e come sarà rimborsato? C’è il Comune che ha utilizzato risorse pubbliche per avviare gli accertamenti e concludere le procedure di notifica dei verbali: come rientreranno questi soldi? Intanto, i proventi di tali sanzioni sono stati iscritti a bilancio: come la mettiamo con la Corte dei Conti? 



Il danno erariale è sin troppo evidente. Insomma, la via di uscita non è facile, anche perché questa volta, qualcuno dovrà rimetterci la faccia. Un responsabile dovrà pur essere individuato, in quanto l’eventuale delibera “in autotutela” riconoscerebbe esplicitamente l’errore commesso. Sinora al Comune l’hanno sempre fatta franca: quando i lavori stradali sono stati mal eseguiti o non completati; quando la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture non è stata effettuata; quando si sono verificati cedimenti del sottosuolo o incidenti causati dalla presenza di buche sulla carreggiata, dalla caduta di un cornicione oppure di un palo della luce. Per troppo tempo, insomma, ci siamo abituati ad assistere ad una prassi secondo cui le negatività sarebbero frutto di pura fatalità. Non è così: non si tratta di essere giustizialisti, ma semplicemente pretendere senso di responsabilità da chi è chiamato a gestire la “cosa pubblica”. Il caso delle multe del Centro storico è emblematico. Denota un profondo senso di superficialità, di sciatteria, di menefreghismo verso i cittadini da parte dei pubblici decisori. Non si può, infatti, stabilire, “d’emblée”, una pedonalizzazione senza nessun tipo di progettazione e di coinvolgimento degli utenti della strada. Ovvero, modificare, all’improvviso, disposizioni e divieti senza preventivamente darne dovuta informazione alla cittadinanza. 

Peggio ancora se, poi, non si provvede, per tempo, neanche ad apporre adeguatamente la nuova, necessaria segnaletica stradale, creando, in taluni casi, confusione tra i giorni e le fasce orarie dei divieti di transito. Eppure non si trattava di provvedimenti di urgenza. 

Per quanto nobili potessero essere le motivazioni dell’Amministrazione comunale, non per questo si giustifica la mancata, preventiva pubblicizzazione delle gravose disposizioni emanate. Ci auguriamo che questa butta storia possa essere d’insegnamento per il futuro: il “palazzo” deve essere vicino ai bisogni ed alle istanze dei cittadini e non imporsi sulle loro vite, trattandoli come se fossero dei sudditi. 

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Il Mattino