OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Quattro gol alla squadra che aprì la prima crisi del Napoli a inizio gennaio e a uno degli allenatori che De Laurentiis ha inserito nella lista per la prossima stagione. Gattuso rilancia nella sfida Champions, affondando lo Spezia e Italiano (squadra modesta, ma lui ancora non pronto per il salto), portandosi a +1 su Atalanta, Juve e Milan.
Lo scontro diretto di Torino consentirà agli azzurri di restare in zona Champions stasera, a tre giornate dalla fine, con un calendario che può essere in discesa se Osimhen - arrivato a 10 reti - continuerà ad essere così incisivo. Ha segnato una doppietta, ha avviato l’azione della prima rete di Zielinski e ha offerto l’assist per la quarta a Lozano (dalla sala Var è arrivata l’indicazione corretta dopo l’iniziale annullamento per fuorigioco deciso dall’arbitro Irrati). Una furia, come il suo mentore Gattuso, a cui era stata rivolta nel recente passato anche l’assurda accusa di aver voluto questo grande talento, spingendo De Laurentiis a un maxi investimento che adesso si sta confermando validissimo. Dopo il secondo gol, Rino ha abbracciato il nigeriano e ha urlato: «Victor ancora». Né lui né Osimhen sazi di lottare e vincere.
Il Napoli ha avuto una perfetta reazione all’incidente di percorso avvenuto nel recupero della precedente partita con il Cagliari. In sette minuti ha piazzato l’uno-due che ha piegato la debole difesa dello Spezia, in campo senza la prima punta Nzola, squalificato. Gattuso aveva studiato bene la gara. Ha accettato il pressing degli avversari e li ha colpiti in contropiede, approfittando dei loro errori.
Osimhen non è l’unico giocatore che Gattuso ha saputo valorizzare in questi mesi. Prendiamo Di Lorenzo e Politano. Formano a destra una catena che potrebbe essere molto utile anche a Mancini nel prossimo Europeo se decidesse di inserire nell’elenco dei 26 convocati l’ex Inter. Vi era timore per l’assenza di Koulibaly (out anche Maksimovic, Covid) ma l’inedita coppia Manolas-Rrahmani ha funzionato, anche perché la forza d’urto dell’avversario era modesta. Un iniziale blando approccio alla ripresa, sul 3-0, ha determinato il gol di Piccoli ma la partita è stata controllata dal Napoli in maniera adeguata anche perché la squadra ha saputo serrare le fila, ciò che sarebbe servito mesi fa, quando erano stati buttati via tanti punti. Insigne non si è segnalato in zona tiro ma ha fatto un lavoro di grande sacrificio, arretrando spesso fino alla propria area e facendo ripartire l’azione. L’attenzione già va alla partita di martedì con l’Udinese al “Maradona”, terz’ultima tappa di questo impervio percorso per conquistare un posto nella prossima Champions, l’obiettivo della squadra e di De Laurentiis, che ha ripreso a twittare, come fa dopo le vittorie, scrivendo subito due parole: «Bravo Gattuso». Lo è ma a gennaio è stato scavato un solco tra lui e il presidente e certamente non da parte di Ringhio. Diventa sempre più difficile capire perché il sodalizio è destinato a sciogliersi. Arriverà davvero qui un signore delle panchine, non tanto per rispondere al colpo della Roma con Mourinho ma per migliorare i risultati e il gioco, al momento estremamente positivi?
Il Napoli ha anche offerto un assist al Benevento, in corsa come lo Spezia per la salvezza. Oggi al “Vigorito” nello scontro diretto con il Cagliari gli uomini di Pippo Inzaghi non possono sbagliare. Incredibile come abbiano sprecato un congruo vantaggio sulla terz’ultima. Riuscisse il Benevento a centrare la salvezza e la Salernitana a conquistare domani la promozione in A, a 23 anni da quella firmata da Delio Rossi, la Campania avrebbe tre squadre nella stagione 2021-2022. Non è mai accaduto e sarebbe un segnale importante da una delle poche regioni dove non sono arrivati imprenditori dall’estero a guidare le squadre. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino