Pnrr Napoli, sbloccati 351 milioni: c'è il via libera per tutti i progetti

Pnrr Napoli, sbloccati 351 milioni: c'è il via libera per tutti i progetti
Le “aree omogenee” della Città metropolitana non ci sono ancora a livello amministrativo ma il sindaco Gaetano Manfredi le materializza per attivare il Pnrr e...

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Le “aree omogenee” della Città metropolitana non ci sono ancora a livello amministrativo ma il sindaco Gaetano Manfredi le materializza per attivare il Pnrr e così in Città metropolitana - il soggetto attuatore - arrivano la bellezza di 351 milioni di cui ben 122 a Napoli, e la restante parte, 229 milioni nelle aree metropolitane per finanziare tutti progetti di pubblica utilità. E dove è possibile il concorso anche dei privati fino a una quota del 25 per cento della spesa totale. A proposito di aree omogenee, se questa è una prima proiezione sulla riforma futura della ex Provincia che di Comuni ne conta ben 91, la notizia è che Napoli non verrà spacchettata in 5 super Municipi come qualcuno pure ha provato a fare. Cinque le aree omogenee individuate, 54 i Comuni coinvolti con oltre mezzo milione di cittadini che avranno benefici da questi investimenti.

La buona notizia al sindaco Gaetano Manfredi è arrivata dal ministero dell’Interno che ha approvato il finanziamento da 351 milioni dei Pui - acronimo che sta per Piani Urbani Integrati, lo strumento per la rigenerazione urbana - della Città Metropolitana. Va riconosciuto a Manfredi il merito di averci creduto da gennaio quando nessuno scommetteva un centesimo sui Pui. Un po’ perché il Pnrr era ancora un oggetto sconosciuto e molto perché la mancanza di progetti e progettisti l’aveva denunciata lo stesso sindaco. Nel decreto del Viminale - tuttavia - c’è ben chiarito che i lavori vanno aggiudicati entro luglio dell’anno prossimo, di pagare il 30% dello stato di avanzamento dei lavori entro settembre del 2024 e terminare i lavori entro giugno del 2026. In poco di più di 4 anni si deve chiudere o scatta il commissariamento. Manfredi è soddisfatto: «Lo studio realizzato da Ance in Camera di Commercio - dice il sindaco - segue il metodo da utilizzare nella pianificazione ovvero ragionare in termini di area metropolitana. I comuni più piccoli devono essere sostenuti per migliorare la capacità amministrativa. Tanto è vero che sono stati approvati progetti per 351 milioni di euro sui Pui: molti pensavano che questi Comuni non sarebbero stati in grado di cogliere la sfida, invece ci siamo riusciti ed ora dobbiamo vincere nella capacità di attuare i progetti di trasformazione urbana».

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Per capire bene l’impatto di questa grande massa di soldi occorre collegarli alle aree omogenee dove vengono calati. Gli interventi o opere sono complessivamente 65. Napoli è la Zona 1 e beneficia di due finanziamenti diretti sulla rigenerazione urbana: 70milioni per far ripartire Restart Scampìa ovvero la costruzione del nuovo ecoquartiere al posto delle Vele nel lotto M. Mentre 52 milioni planeranno a San Giovanni a Teduccio - siamo nell’area est - per la riqualificazione di Taverna del ferro e l’insediamento delle nuove abitazioni, si tratto di un vero ghetto da rigenerare. La Zona 1 detta “Flegrea Giuglianese” è compoista dai Comuni di Bacoli, Giugliano, Monte di Procida, Pozzuoli, Procida, Qualiano, Quarto, Villaricca a loro vanno 52, 5 milioni la mission è chiara nel titolo: «Una rinnovata idea di abitare resiliente» nell’area dei Campi Flegrei e nel Giuglianese, un piano di rigenerazione diffuso». Alla Zona 3 “Napoli Nord” dove insistono Acerra, Afragola, Arzano, Caivano, Cardito, Casandrino, Casavatore, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Melito di Napoli vanno 53 milioni si punta a trasformare queste aree in Smart city con la mobilità sostenibile. La Zona 4 “Interno Vesuvio-Nolano” comprende Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Cimitile, Liveri, Marigliano, Palma Campania, Pollena Trocchia, Pomigliano d’Arco, San Paolo Belsito, San Sebastiano al Vesuvio, San Vitaliano, Scisciano. Li calano 52,7 milioni si punti l’inclusione sociale attraverso lo sport e dunque gli impianti. Infine la Zona 5 “Costa Vesuvio-Sorrentina” dove ci sono Agerola, Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare, Ercolano, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano Di Sorrento, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Santa Maria La Carità, Sant’Agnello, Sant’Antonio Abate, Sorrento, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, Vico Equense. L’obiettivo è il rapporto con il mare, con infrastrutture che colleghino le aree interne al mare i fondi a disposizione 70,9 milioni. 


 

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Il Mattino