Napoli, quelle tre bandiere difficili da sostituire nel cuore dei tifosi

Napoli, quelle tre bandiere difficili da sostituire nel cuore dei tifosi
C’è un lungo elenco di difensori di tutto il mondo, da Acerbi a Kim Min-jae, su cui il Napoli ha cominciato a lavorare quando ha saputo che Koulibaly avrebbe...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

C’è un lungo elenco di difensori di tutto il mondo, da Acerbi a Kim Min-jae, su cui il Napoli ha cominciato a lavorare quando ha saputo che Koulibaly avrebbe abbassato la saracinesca e sfilato la maglia azzurra indossata con onore per 8 stagioni. Purtroppo sono state contemporaneamente ammainate tre bandiere - Insigne e Mertens prima di KK - e il problema è tecnico ma non solo.

 

Perché adesso servono nuovi leader nello spogliatoio. La squadra ha consegnato la fascia di capitano a Di Lorenzo, che la sognava. Il terzino campione d’Europa è disciplinato, ha fatto vedere la sua personalità in campo, oltre alla sua corsa e alla sua tecnica. Ma dietro le quinte di Castel Volturno? E nel confronto con la piazza? Di questo generoso e silenzioso toscano è piaciuto a Spalletti anche il senso di responsabilità: diventato titolare in Nazionale e intoccabile nel suo club, non ha chiesto aumenti di stipendio né immaginato di cambiare squadra.
Insigne si era escluso dal futuro del Napoli a inizio gennaio, il super bomber Mertens ha creduto - in virtù del legame con la città e dei 148 gol - che la sua richiesta di 4 milioni sarebbe stata accolta e Koulibaly, uno dei migliori difensori al mondo, ha messo da parte i sentimenti e ragionato da professionista quando il nuovo management del Chelsea gli ha presentato quella maxi-offerta. Il calcio è passione e la passione ha i suoi simboli. E questi tre giocatori lo sono stati per la tifoseria, che adesso ha difficoltà a metabolizzare quanto è accaduto nelle ultime settimane in attesa che arrivino i sostituti di Mertens e Koulibaly. Quello di Insigne già c’è: il ventunenne georgiano Kvaratskhelia che si ispira a CR7 e ha confermato il suo talento nei primi allenamenti in Val di Sole. Non va sovraccaricato di responsabilità, però: ha bisogno di tempo per adattarsi non solo tecnicamente al nuovo campionato.

È vero che i tempi del calcio sono sempre più accelerati e imprevedibili, tuttavia nella storia del Napoli mai era accaduto che tre titolari (Ospina, Koulibaly e Insigne) e uno dei giocatori più amati (Mertens) partissero nella stessa sessione di mercato. Questo è anche l’effetto del contenimento dei costi, che ha spinto De Laurentiis a tenere basse le offerte per i rinnovi (esclusa la seconda presentata a Kalidou), e della ristrutturazione che il presidente aveva deciso di avviare già due anni fa, bloccato poi dagli effetti della pandemia sul calciomercato. Spalletti, dopo il primo positivo test con i dilettanti trentini, ha ammesso giovedì scorso: «Dobbiamo dare alla squadra il tempo di trovare dei leader». Servono personalità forti, che in un calciatore sono quasi sempre abbinate a buona qualità, per confermarsi ai vertici del campionato e lasciare un segno in Champions League. Se il Napoli ha perso importanti occasioni per concretizzare il sogno scudetto è anche perché vi sono stati cali di tensione - con Sarri come con Spalletti - ed è emerso il deficit caratteriale della squadra quando si avvicinava il prestigioso traguardo: è il vero limite da superare.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino