Napoli, tra coppa e mercato comincia il futuro

Napoli, tra coppa e mercato comincia il futuro
Il Napoli ha impiegato meno di un quarto d’ora per sistemare il Salisburgo e assicurarsi l’accesso ai quarti di Europa League.  ...

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Il Napoli ha impiegato meno di un quarto d’ora per sistemare il Salisburgo e assicurarsi l’accesso ai quarti di Europa League. 


Tuttavia ha giocato male nella Red Bull Arena, pur con l’attenuante di non avere a disposizione i due centrali Maksimovic e Koulibaly, squalificati, oltre al lungodegente Albiol. Il calo di tensione, a certi livelli, non può mai esservi: ha fatto bene Ancelotti a lamentarsi per un “eccesso” di gestione e del basso livello della prestazione hanno preso subito atto gli azzurri, questa autocritica è un buon segnale.
Sconfitta indolore grazie alle tre reti a Fuorigrotta e a quella di Milik ieri.

Oggi si conoscerà l’avversario, tra le squadre da evitare c’è il Chelsea di Higuain, Jorginho e soprattutto Sarri, che conosce perfettamente questi giocatori con cui è arrivato a 4 punti dal sogno scudetto. I Blues hanno stravinto in casa della Dinamo Kiev (e meno male che Maurizio si era lamentato delle condizioni del campo). Sarri si è espresso già dopo i sedicesimi sulla possibilità di sfidare gli azzurri: vorrebbe evitarli, almeno fino alla finale del 29 maggio a Baku, per una questione affettiva e anche tecnica perché il Napoli è squadra di qualità e lui non si lascia ingannare dai 18 punti di distacco in classifica rispetto alla Juventus.

In virtù della sua vasta esperienza internazionale, peraltro, Ancelotti ha una naturale predisposizione per preparare queste sfide. Per i quarti dell’11 e 18 aprile non vi saranno rotazioni, è rimasta questa l’unica strada percorribile per conquistare un titolo e peraltro le prestazioni delle seconde linee a Reggio Emilia domenica scorsa sono state sconfortanti. La differenza tra Napoli e Juve non è soltanto nella presenza di Cr7 da quella parte, ma anche dall’elevatissimo livello delle alternative a disposizione di Allegri, a partire da Spinazzola e Bernardeschi, tra i più brillanti nella notte della gloria contro l’Atletico Madrid.

Il Salisburgo avrebbe voluto imitare la Juve: anche gli austriaci hanno segnato tre gol, hanno salvaguardato l’imbattibilità della Red Bull Arena ma non sono riusciti a passare. Quasi blindata la qualificazione al San Paolo, le chance di accesso ai quarti per il Napoli si sono rafforzate grazie al gol di Milik in mezza rovesciata dopo una bella azione avviata da Mario Rui e favorita dai rimpalli in area. Tra campionato e coppe Arek è arrivato a 17 reti, le più pesanti spera di riservarle nei prossimi match di Europa League, ripagando la fiducia di De Laurentiis e Ancelotti, convinti che quest’attaccante bersagliato dalla sfortuna nelle prime due stagioni azzurre potesse reggere il peso della prima linea. Il Napoli - in campo con l’inedita coppia difensiva Chiriches-Luperto e senza Insigne, infortunatosi durante il riscaldamento - ha subito un calo di tensione dopo questa rete, Allan ha commesso un errore da matita blu appoggiando il pallone a Szoboszlai che ha avviato il contropiede di Dabbur. Quasi adagiato sul pareggio “salvafaccia”, il Salisburgo s’è acceso a metà ripresa dopo il gol di Gulbrandsen, segnando nel finale anche il 3-1 con Leitgeb (e precedentemente l’israeliano aveva colpito il palo). Ancelotti avrebbe voluto vedere la squadra più reattiva, in grado di respingere gli assalti degli austriaci ma l’importante era centrare l’obiettivo. E poi agli austriaci sarebbero serviti altri due gol per andare avanti. 

L’Europa League entra adesso nella parte più delicata. De Laurentiis non ha chiesto a Carlo di vincere subito, laddove - tanto per fare un esempio - lo staff di Abramovich si aspetta che Sarri conquisti un trofeo, oltre alla qualificazione Champions. Non ha fretta, il presidente, che con quest’allenatore ha stabilito un solido feeling e di cui raccoglie probabilmente i suggerimenti per procedere al miglioramento del club, non solo sotto l’aspetto tecnico. È importante aver chiarito che Insigne non ha un prezzo, anche se la presenza del procuratore Raiola al suo fianco non rasserena: il problema per Mino è che nel contratto non vi è la clausola rescissoria, peraltro la famiglia di Lorenzo esclude che voglia lasciare Napoli. Confermando la totale disponibilità per il prolungamento del contratto di Ancelotti, il presidente ha annunciato che Giuntoli resterà dietro alla scrivania di Castel Volturno per altre cinque stagioni diventando così il direttore sportivo con più anni di servizio nel club azzurro, ben nove. Si accelerano i progetti per il futuro. Operando parallelamente rispetto al cammino della squadra in Europa, il Napoli preparerà le operazioni sul mercato.


La prima è blindare Zielinski, diventato centrale nel gioco di Ancelotti, con un nuovo contratto e una nuova clausola. De Laurentiis ha ribadito che non si indebiterà per avvicinarsi alla Juve, tuttavia c’è un tesoro che supera i cento milioni nelle casse da utilizzare per acquisti o per operazioni immobiliari, facendo ulteriormente crescere un club che si distingue per quanto fa sul campo e per quanto non fa per sistemare i bilanci, attraverso plusvalenze dei calciatori studiate anche da club prestigiosi come la Juventus. Questa bolla finanziaria dovrebbe cominciare ad allarmare le istituzioni calcistiche. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino