La vacanza nel centro Napoli, ovvero la tragedia raccontata dal sedicenne tedesco che ieri ha rischiato la vita all’incrocio tra corso Umberto e Mezzocannone, e dai suoi...
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LA PAURA
Dalla nave da crociera al lago di sangue su Mezzocannone. Appena dopo lo sbarco in città, Sebastian e la sua famiglia, originaria della provincia di Karlsruhe, iniziano il tanto atteso giro turistico nel centro storico di Napoli: «Mio figlio da un momento all’altro era pieno di sangue - piange ancora Peggy - È stato colpito da un pezzo di metallo che si è staccato dall’alto. Ha provato a scansarsi saltando di lato ma non ci è riuscito. Io ho sentito un boato, ho visto la sua testa ferita, è stato uno choc. Non tornerò mai più a Napoli, la paura è stata troppa. E per mio figlio vale lo stesso. La nostra vacanza è finita». «Sebastian è molto triste», aggiunge Lennox, un giovane parente che consola Peggy all’esterno del pronto soccorso. Nella foto scattata appena dopo l’incidente, Sebastian è sporco di sangue un po’ ovunque: sulla nuca, sul naso, sul sopracciglio. Un fazzoletto gli copre la grossa ferita alla tempia destra: 7 punti. La famiglia valuta azioni legali.
LA FINE DEL VIAGGIO
Ieri il pronto soccorso dell’Ospedale del Mare pullulava di polizia, vigili urbani, carabinieri. Tutti in attesa di conoscere gli esiti degli esami di Sebastian. Quando i risultati sono arrivati, la notizia della positività della tac ha lasciato di sasso i familiari. «Il ragazzo è neurologicamente indenne. Però abbiamo riscontrato un ematoma alla testa e resterà qui in osservazione». A parlare, intorno alle 16, sulla soglia del reparto di cui è primario Giuseppe Gatapano, è stato Alessandro Villa, il neurochirurgo che ha visitato il giovanissimo tedesco. Peggy e Lennox erano da poco saliti sull’auto della polizia per tornare a prendere i bagagli della vacanza diventata incubo. Intanto Matthias, il padre del ragazzo, era con lui in stanza, angosciato e scosso. Poco dopo, nel tardo pomeriggio, Sebastian è stato operato.
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Il Mattino