Multe pazze nella Ztl a Napoli, il Comune: «Impossibile annullarle»

Multe pazze nella Ztl a Napoli, il Comune: «Impossibile annullarle»
17 settembre 2020, il sindaco di Napoli annuncia «annulleremo tutte le multe pazze»; 9 giugno 2021, il vicesindaco di Napoli spiega «è impossibile...

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17 settembre 2020, il sindaco di Napoli annuncia «annulleremo tutte le multe pazze»; 9 giugno 2021, il vicesindaco di Napoli spiega «è impossibile annullare le multe pazze». In mezzo a questi due eventi ci sono nove mesi di attesa, sofferenza, preoccupazione, ricorsi, avvocati e, alla fine, pagamenti. Le multe pazze sono frutto di un pasticcio di mobilità senza precedenti. Il Comune dalla sera alla mattina s’inventa un’area pedonale serale che si sovrappone alla ztl diurna: nessuno viene avvisato, così in quell’area pedonale fantasma nella quale tutti pensavano di poter transitare di sera, le telecamere iniziano a rilevare infrazioni a ripetizione. Alla fine saranno quasi duecentomila multe per le quali i napoletani dovranno sborsare più di venti milioni.


Ieri in Consiglio Comunale il vicesindaco Piscopo avrebbe dovuto spiegare la soluzione trovata dalla Giunta per salvare i napoletani. Piscopo ha parlato per quasi venti minuti, ha spiegato che è stata fatta una lunga analisi della questione, che sono stati rilevati tutti i numeri delle contravvenzioni, che è stata individuata la posizione dei cartelli che segnalavano la nascita dell’area pedonale. Poi al momento di spiegare come si uscirà dall’impasse ha giurato che entro questa settimana ci sarà una delibera che «mira a intervenire su tutti i provvedimenti conseguenziali alla questione, sia a tutela del Comune che a tutela dei cittadini». Se vi sembra di non aver capito bene qual è la soluzione che sarà contenuta nella delibera siete in ottima compagnia. Nessuno dei presenti in aula l’ha capita. Così il consigliere Nino Simeone, ex presidente della commissione mobilità, ha chiesto la parola e ha ammesso pubblicamente «non è chiaro quel che accadrà, non è che il vicesindaco può rispiegarlo?»; mentre il consigliere Coppeto in maniera garbata ha invitato la Giunta «se avete difficoltà a gestire questa vicenda, per piacere, rivolgetevi a qualcuno più esperto di voi». 
Di chiarimenti non ne sono arrivati perché, subito dopo il suo intervento, il vicesindaco ha lasciato l’aula, sicché la questione è rimasta vaga: «Mi è sembrato di sentire il conte Mascetti di “Amici Miei” quando s’inventava parole inesistenti e faceva la “supercazzola” che ci faceva divertire tanto - ha detto con amarezza Nino Simeone - solo che qui non c’è niente da ridere perché si gioca con il futuro e con le tasche dei napoletani».


Nell’intervento del vicesindaco Piscopo ha fatto capolino più volte la questione del bilancio. Tra il detto e il non detto agli astanti è parso di capire che quella vagonata di milioni promessi dalle multe pazze inviate ai napoletani, che sono già appostati sul bilancio dell’anno scorso, difficilmente potranno essere spostati. Su un paio di punti, invece, la relazione è stata chiarissima ed entrambi contengono pessime notizie per il popolo dei vessati dalle multe pazze. Nel primo il vicesindaco ha chiarito che «secondo la legge 241 del 1990 non è possibile revocare le contravvenzioni»; nel secondo, lo stesso Piscopo ha puntualizzato che «sulla base di una circolare ministeriale i verbali, una volta notificati, escono dalla gestione dell’agente e dell’Ente che li ha inviati. Ecco perché adesso non è più possibile annullare quelle contravvenzioni». La vicenda, dunque, è la seguente: la revoca delle multe non è consentita, l’annullamento non è permesso, però la Giunta sta scrivendo una delibera nella quale si «mira a intervenire su tutti i provvedimenti conseguenziali alla questione, sia a tutela del Comune che a tutela dei cittadini». Chiaro, no? 
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Il Mattino