Ponticelli, ok al progetto del “Polo pediatrico”: «Operativo fra tre anni»

Ponticelli, ok al progetto del “Polo pediatrico”: «Operativo fra tre anni»
Quattrocentottanta posti letto su un’area di 80mila metri quadrati per un costo stimato pari a 300 milioni di euro. Sorgerà a Ponticelli il nuovo ospedale pediatrico...

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Quattrocentottanta posti letto su un’area di 80mila metri quadrati per un costo stimato pari a 300 milioni di euro. Sorgerà a Ponticelli il nuovo ospedale pediatrico Santobono: la consegna è prevista non prima dei prossimi tre anni. A stabilirlo la conferenza di servizi che - al termine dei lavori ai quali hanno preso parte il presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca, il sindaco Gaetano Manfredi e il direttore generale dell’azienda Rodolfo Conenna - ha dato il via alla progettazione esecutiva. Sarà di fatto una enorme cittadella ospedaliera dedicata solo ai bambini.

Ma vediamo come sarà organizzata la struttura che - sulla base del progetto - si articolerà in 25 sub specialità medico-chirurgiche. Su tutto, il Dipartimento regionale emergenza pediatrica: 142 posti letto, aree di assistenza intensiva e sub intensiva multispecialistiche, un complesso operatorio autonomo e un servizio di diagnostica per immagini; l’intera area dovrà soddisfare la domanda di assistenza, in emergenza e urgenza pediatrica e neonatale, dell’intero bacino regionale. Poi l’ospedale pediatrico multispecialistico dotato di 238 posti letto ordinari dedicati ad attività elettive e ultra specialistiche in fase acuta; il multispecialistico prevede un complesso operatorio autonomo attrezzato per la chirurgia robotica. Non mancherà la riabilitazione intensiva e i laboratori di robotica che potranno disporre di 32 posti letto post acuti. Sulla carta anche una piscina e un centro di recupero funzionale ad alta tecnologia robotica. 

Poi il blocco diagnostica e laboratori di ricerca che comprenderà - oltre al servizio immunostrasfusionale, alla diagnostica clinica, alla banca di cellule staminali e di criopreservazione di cellule e tessuti, ai laboratori per la fase I - un polo avanzato di ricerca nel settore oncologico e delle malattie rare. In programma anche quelli che vengono definiti “servizi alla persona e aree di umanizzazione”. Vale a dire: residenze per i genitori dei piccoli degenti, asilo per i figli del personale, auditorium e mediateca, pet terapy, spazi per fondazione e associazioni, insieme con negozi, bar, ristorante, mensa per i dipendenti, area relax e perfino un settore dedicato al fitness sempre per chi lavora all’interno della cittadella.

Una delocalizzazione che - nelle intenzioni della Regione - dovrebbe portare a una complessiva riqualificazione dell’area di Ponticelli e di tutta Napoli Est. «Con un grande investimento - spiega De Luca - manteniamo l’impegno assunto come Regione per la città di Napoli. Realizzeremo il quarto polo pediatrico italiano. E, per farlo, puntiamo oltre all’alta specializzazione, anche a una architettura di qualità. D’altra parte, - aggiunge - quando riqualifichi un territorio cresce anche lo spirito civico. Dopo 20 anni di commissariamento della sanità, abbiamo finalmente avuto accesso ai fondi ex articolo 20, che hanno portato in Campania cospicue risorse, ma ora dobbiamo correre». Gli fa eco il sindaco Manfredi: «La soluzione individuata ci consente di operare in tempi rapidi e senza alcuna variante al piano regolatore. - assicura - Il Comune metterà a disposizione circa 5mila metri quadrati di sua proprietà e investirà sui servizi, aree verdi e infrastrutture per collegare i due poli ospedalieri con il tessuto urbano».

Un progetto - secondo Rodolfo Conenna, direttore generale del Santobono-Pausilipon - che darà la possibilità di “ripensare la sanità pediatrica regionale dei prossimi 30 anni”. «L’azienda - spiega - sta già investendo sulla ricerca e sui giovani, molti sono i professionisti che vogliono rientrare in Italia perché attratti da questo nuovo grande progetto. Studi scientifici hanno dimostrato il potere curativo del bello, ed è per questo che il nuovo Santobono non sarà solo funzionale, - conclude - ma anche architettonicamente attraente». 

 

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Il Mattino