Camion in coda, raccolta a rilento: a Napoli ieri c’erano 100 tonnellate di rifiuti nei cassonetti. I tritovagliatori hanno lavorato domenica riuscendo a smaltire un...
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A soffrire, come sempre, è soprattutto la periferia, ma i cassonetti pieni si trovano pure in pieno centro. In mattinata in via Bausan, una delle strade della cosiddetta Napoli bene, i contenitori traboccavano e a terra si trovava di tutto, dalle bottiglie di plastica ai cartoni, ai resti della zuppa di cozze. Segno delle difficoltà dell’azienda partecipata, anche se è impossibile capire perché una strada sia pulita e l’altra lurida, e segno di inciviltà da parte dei cittadini. E infatti, l’assessore comunale all’ambiente, Raffaele Del Giudice, dice: «Con Sapna (la partecipata della Città Metropolitana) stiano lavorando per cercare di ottenere la possibilità di scaricare tutto quello che raccogliamo. Ai cittadini rivolgo un appello: fate bene la raccolta dell’umido perché gli impianti di compostaggio mandano indietro i quantitativi impuri che quindi devono andare agli Stir. E questo finisce con l’intasare ulteriormente il sistema. Fare bene la differenziata è indispensabile». Indispensabile perché altrimenti si sovraccaricano gli impianti, ma anche perché si fa lievitare la spesa: il “porta a porta” costa, e se la spazzatura torna nel circuito dell’indifferenziato quei soldi saranno buttati.
L’ASIA
Nelle ultime settimane i camion carichi di frazione umida inviati al Nord continuano a tornare indietro creando difficoltà in tutta la Campania. L’amministratore di Asìa, Francesco Iacotucci, fa il punto di una situazione in continua evoluzione: «Stiamo continuando il recupero nelle aree più critiche, come nei Quartieri Spagnoli, la questione della fila agli impianti rimane delicata: se i camion restano in coda non possono essere nuovamente riempiti, anche perché il nostro sito di trasferenza, quello dove i rifiuti restano se non è possibile portarli agli Stir, al momento è pieno». E, a proposito delle difficoltà segnalate nel centro storico, lui spiega: «Ai Quartieri Spagnoli la raccolta è gestita con il “porta a porta” per l’ottanta per cento e quindi gli accumuli non dovrebbero esistere. Quando ci sono problemi di raccolta, la regola è privilegiare il “‘porta a porta”’ e poi i cassonetti, infine il materiale abbandonato in strada». I cumuli di rifiuti, per Iacotucci, sono anche «figli della cattiva abitudine di alcuni cittadini che al minimo problema si sentono in diritto sversare». Per questo, l’azienda sta rafforzando i controlli.
LA REGIONE
Ma il governatore De Luca, anche in vista delle difficoltà che bisognerà affrontare a settembre con lo stop del termovalorizzatore di Acerra, insiste sulla necessità di incrementare l’impegno dell’Asia. «Bisognerà chiedere - afferma - uno sforzo particolare per gestire il problema: ricordo che la gestione dei rifiuti a Napoli la fa il Comune con la società Asia, la Regione non c’entra niente». Insomma, per De Luca i problemi vanno risolti in sede locale. «Voglio infatti ricordare - aggiunge - che oggi l’interlocutore istituzionale per il ciclo dei rifiuti non è la Regione ma sono gli enti d’ambito e le società provinciali, perché da due anni per legge la gestione del ciclo dei rifiuti è stata trasferita a loro. Si continua a tirare in ballo la Regione Campania che non c’entra: noi gestiamo la legislazione e quindi il piano dei rifiuti, gestiamo il piano per i 15 impianti di compostaggio con i Comuni e, quando non ce la fanno e gestiamo il rapporto con l’impianto di Acerra, ma lo smaltimento è nella responsabilità piena degli enti d’ambito».
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Il Mattino