Qualcuno salvi via Duomo dal degrado e salvi il museo del tesoro di San Gennaro dall’immondizia: «Mi viene da piangere - commenta Antonio Borella, il responsabile -...
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IL DEGRADO
Molti turisti arrivano in via Duomo col sorriso e poi, anziché entrare ad ammirare il tesoro di «faccia gialla», si tappano il naso e scappano via. La situazione è diventata insostenibile negli ultimi due mesi. Una camera da letto, anzi due, con cartoni, cartacce, immondizia, coperte sporche, ammassi di pezzi di legno. I visitatori che miracolosamente non cambiano idea, per entrare sono costretti a scavalcare la selva di rifiuti e le barricate di cartoni. E non solo. Il portico del Tesoro di San Gennaro è anche «l’orinatoio dei clochard che lo occupano stabilmente - prosegue Borella - Da quando ha chiuso il negozio dell’apostolato liturgico, qua di fianco, circa due mesi fa, è diventato un bivacco continuo. Abbiamo fatto una quindicina di segnalazioni ad Asia, inutilmente. L’ultima ieri: ci hanno dato il codice di segnalazione e poi il codice di sollecito. Finora non hanno risolto nulla. I clochard ci sono anche dall’altro lato del portico, dove “Asìa” ha pulito domenica scorsa. A noi hanno detto che non potevano prelevare niente, perché non avevano ricevuto ordini dall’azienda». Sul sagrato del Duomo - almeno lì - di senza fissa dimora non ce ne sono. C’è l’esercito a sorvegliare.
IL SOLLECITO
La situazione del portico di via Duomo è delicata. Intervenire non è semplice, vista l’aggressività di due dei quattro «inquilini» senza fissa dimora. «Ho dato ordine ad Asia di pulire ogni mattina il portico del Museo del Tesoro di San Gennaro da cartoni e immondizia - dice Raffaele Del Giudice, assessore comunale all’Ambiente - I dipendenti mi hanno riferito però che i clochard sono un po’ aggressivi». Ma il portico del museo è solo la punta dell’iceberg: «Quota 100 non ci fa dormire la notte - prosegue Del Giudice - I dipendenti vanno in pensione e non riusciamo a sostituirli. Chi non va in pensione si lamenta per il sovraccarico di lavoro cui è sottoposto: le operazioni che prima facevano 5 dipendenti ora vengono svolte da 3, in certi casi 2 lavoratori. In qualità di presidente dell’Ato rifiuti, nei prossimi giorni chiederò al Governo di fare un concorso per assumere. Farò in modo che l’Ato rappresenti un’unione forte e costruttiva dei 9 comuni di Città Metropolitana. È partito il bando per 20 nuove spazzatrici, già finanziato per 3 milioni da Città Metropolitana». Tornando sull’emergenza-San Gennaro, «predisporrò un intervento integrato nei prossimi giorni - conclude l’assessore Marmorale - Spero nella collaborazione dell’Asl e del distretto della Salute Mentale per unire le forze e risolvere questa situazione».
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Il Mattino