Piazza Vittoria, due coltellate per uno scooter

Piazza Vittoria, due coltellate per uno scooter
Sulla carta è considerato tra i luoghi meglio presidiati di Napoli, se non addirittura il più controllato. Il tratto di lungomare che da via Partenope si snoda fino...

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Sulla carta è considerato tra i luoghi meglio presidiati di Napoli, se non addirittura il più controllato. Il tratto di lungomare che da via Partenope si snoda fino a piazza Vittoria resta infatti una delle aree più battute dalle forze dell’ordine, al netto dei presìdi fissi organizzati dall’Esercito. Eppure proprio qui, a due passi dalla «promenade» dei grandi alberghi, e su uno dei percorsi più frequentati giorno e notte da napoletani e turisti, sabato sera si è verificato un fatto grave: una rapina sfociata nel sangue. Il lungomare come Ponticelli o Scampia? Certo non siamo a questo: eppure la zona di Chiaia si propone da tempo sempre più quale teatro di episodi di violenza microcriminale. 


I fatti. È sabato sera e sono da poco passate le dieci quando una coppia di coniugi - dopo essersi concessa un paio d’ore di relax cercando refrigerio nella brezza marina del tramonto torna a recuperare lo scooter parcheggiato poco distante. Marito e moglie non immaginano nemmeno ciò che sta per accadere. Messo in moto il mezzo l’uomo - un 54enne incensurato residente in città - si vede tagliare la strada da due centauri. Attenzione: perché il fatto succede in piazza Vittoria, a quell’ora affollatissima e piena di agenti (in divisa e in borghese) e militari dell’Esercito che presidiano l’accesso al varco pedonalizzato di via Partenope.

Ci vuol poco a intuire che l’intenzione dei due balordi è un tentativo di rapina: «Scendete immediatamente dal motorino, fate presto», urla quello che sembra essere il più giovane dei malviventi. Vogliono rubare il motorino. L’istintiva reazione delle vittime scatena la reazione furiosa degli aggressori, uno dei quali estrae dalla tasca un coltello e - di fronte alle resistenze del malcapitato - non esita a usarlo: due fendenti violentissimi, uno dei quali centra il 54enne alla spalla sinistra, all’altezza del polmone. Spietati e vigliacchi, quando capiscono che il colpo è fallito e che rischiano di essere intercettati da una delle tante pattuglie che fanno su e giù in quel tratto super sorvegliato (anche in funzione di deterrenza contro le aggressioni e le risse delle baby gang) gli aggressori fuggono. Di loro si perdono subito le tracce. A terra resta sanguinante la vittima, mentre la moglie disperata invoca aiuto. Quel colpo di coltello avrebbe potuto provocare conseguenze ben più drammatiche: la sua lama ha sfiorato la zona pleurica.

In una manciata di secondi sul posto arrivano le forze dell’ordine. Il ferito, caricato a bordo di un’ambulanza, viene trasportato al pronto soccorso del Loreto Mare. Qui, agli agenti della Polizia di Stato, conferma integralmente la versione già fornita poco prima dalla moglie: «Erano rapinatori, volevano rubarmi il motorino», ripeterà. Per fortuna quella coltellata non ha provocato danni gravi: e dopo qualche ora in ospedale i sanitari lo dimetteranno con una prognosi di dieci giorni.

E mentre il 54enne viene medicato al Loreto Mare, dall’altro lato della città, a Chiaia, scatta una serrata caccia all’uomo. Marito e moglie sarebbero riusciti a fornire agli investigatori alcuni dettagli della corporatura e del viso degli aggressori, oltre a qualche altro particolare importante, sul quale lavorano adesso gli uomini del commissariato San Ferdinando della Questura.

Nonostante l’orario non fosse tardo, ma soprattutto considerato l’altissimo afflusso di persone che in queste giornate estive si riversa su via Partenope e dintorni, nessuno ha però creduto di intervenire di fronte a quella brutale aggressione per aiutare le due vittime. 
Indagini a tutto campo per identificare i banditi. Naturalmente si esaminano anche alcune telecamere di sorveglianza stradale per cercare di dare un nome e un volto a chi ha rischiato di uccidere un uomo per sottrargli il ciclomotore. 

Da tempo l’area compresa tra la Villa Comunale e Castel dell’Ovo sembra essersi trasformata in un ring a cielo aperto. Quando non sono i duelli rusticani tra ragazzini a seminare sangue e paura, allora ci pensano i rapinatori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino