Scuola, cercansi aule: solo in Campania 130mila studenti senza spazi

Scuola, cercansi aule: solo in Campania 130mila studenti senza spazi
Dopo l’approvazione del Piano Scuola, sul tavolo del ministro Lucia Azzolina ci sono gli spazi da recuperare per quel 15 per cento di studenti che corre il rischio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo l’approvazione del Piano Scuola, sul tavolo del ministro Lucia Azzolina ci sono gli spazi da recuperare per quel 15 per cento di studenti che corre il rischio di restare fuori dalle aule. Un calcolo meramente statistico che potrebbe variare radicalmente sia da regione a regione che da quartiere a quartiere di una stessa città. Ieri il ministro ha rassicurato: «Tutti gli alunni avranno un’aula». In Italia abbiamo circa 7 milioni e 600mila studenti di ogni ordine e grado distribuiti in 8mila istituzioni scolastiche, quindi resterebbe a spasso oltre un milione di studenti, che in Campania, su un totale di 866.699 sarebbero circa 130mila. Il ministro ha sottolineato genericamente che in Italia «ci sono 3.000 scuole dismesse a causa del calo demografico e del dimensionamento, che possono essere ripristinate» perché «l’obiettivo è tutti in classe a settembre, anche per quel 15 per cento della popolazione scolastica per il quale è necessario intervenire per garantire il distanziamento previsto dal Cts». 


LEGGI ANCHE Tremila istituti dismessi da recuperare 

In Campania secondo le fonti Miur per l’edilizia scolastica, ci sono 983 istituzioni scolastiche e 3.922 edifici, di cui 1.592 tra Napoli e provincia di cui appena con certificato di agibilità ma non è noto il numero di plessi in disuso recuperabile. Fonti del Ministero dichiarano l’esistenza di «un sistema informatico che incrocia i dati di aule, laboratori, palestre disponibili con il dato degli studenti e la distanza da rispettare». Lì dove non ci sarà invece il recupero spazi scolastici allora «verranno utilizzati anche spazi esterni, attraverso patti con il territorio» ossia musei, biblioteche, teatri o parchi, soluzione questa respinta con forza dai dirigenti che li ritengono luoghi per attività integrative e non di didattica, mentre chiedono interventi di manutenzione ordinaria nelle loro scuole o succursali affinché si possano recuperare spazi utili per gli studenti.
 
Come siamo messi in Campania per il recupero di questi spazi? «Bene, da maggio abbiamo riaperto oltre 40 cantieri in altrettante scuole di Napoli e provincia per terminare o avviare lavori di intervento su palestre, controsoffittature, impermeabilizzazione delle solette, rifacimento solai di aule che erano state chiuse», precisa Domenico Marrazzo, consigliere metropolitano delegato alla Scuola. Città Metropolitana ha la competenza delle scuole secondarie di secondo grado che a quanto pare potrebbero recuperare aule. «Abbiamo istituito – prosegue - una taskforce sull’edilizia scolastica e proprio in relazione agli interventi di adeguamento e adattamento per l’emergenza, entro il 3 luglio si possono presentare le richieste per lavori di adeguamento e adattamento funzionale di spazi, ambienti e aule didattiche; così come forniture di arredi e attrezzature scolastiche idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti». Già aggiudicata una gara per 7.500 banchi monoposto e altrettante sedie, 350 cattedre e 350 poltroncine «ma ne stiamo preparando un’altra di un milione».

LEGGI ANCHE Scuola, la maledizione di viale Trastevere 


«I problema degli spazi esiste ma esistono anche quelli dell’organizzazione e della gestione», ammette l’assessore comunale all’Istruzione Annamaria Palmieri, cui spetta la manutenzione dell’edilizia scolastica di tutto il primo ciclo. «Su questo triangolo virtuoso stiamo lavorando in sintonia con dirigenti e reti associative. Stiamo censendo le esigenze precise di ciascuna scuola, perché abbiamo un problema di distribuzione di edifici scolastici: il Centro storico ne è praticamente privo, mentre nelle periferie possono anche abbondare ma spesso molto distanti da un’altra sede il che inficia sull’organizzazione del personale docente e Ata». Quindi potrebbero perfino essere inutilizzabili. «A ciò – prosegue - va aggiunta la gestione degli orari scolastici tenendo conto dei ritmi anche familiari. Tutti e tre questi aspetti devono essere gestiti insieme». Martedì il Comune sperimenterà «la prima scuola estiva diffusa», mentre in settimana è prevista «una riunione sugli interventi di edilizia scolastica da attuare celermente».   Leggi l'articolo completo su
Il Mattino