Agnellini torturati prima della macellazione, presi a calci e lanciati in aria: le immagini choc

Agnellini torturati prima della macellazione, presi a calci e lanciati in aria: le immagini choc
Lanciati in aria, sbattuti a terra, maltrattati prima di essere macellati. Sono queste le immagini choc che vengono dalla Spagna, dove si mostra il modo in cui gli agnellini...

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Lanciati in aria, sbattuti a terra, maltrattati prima di essere macellati. Sono queste le immagini choc che vengono dalla Spagna, dove si mostra il modo in cui gli agnellini vengono trattati prima di essere uccisi. Sono immagini violente che l'associazione animalista spagnola Equalia ha voluto mostrare per denunciare quello che accade in un grosso macello di Castiglia e León, regione della Spagna nord-occidentale, che rifornisce di carne un vasta area del Paese iberico.




L'associazione chiede che vengano messe delle telecamere all'interno dei macelli per controllare che le bestie vengano comunque trattate con dignità anche se di lì a poco dovranno morire. L'uccisione degli animali destinati poi a diventare carne, deve avvenire nel rispetto degli stessi, nel modo meno doloroso possibile. Prima di procedere alla mattanza è previsto che vengano usate delle pistole stordenti, ma nel macello in questione nessuno degli addetti segue la procedura e gli animali vengono storditi con calci e violente percosse. 

Le macchine a cui sono appesi gli agnelli restano incustodite per ore, prolungando l'agonia degli animali. Tutto quello che è stato filmato rientra a pieno titolo nel reato di maltrattamento di animali, per cui gli animalisti chiedono vengano presi dei proccedimenti, come riporta anche la stampa locale. «Questi atteggiamenti contravvengono alle norme europee sul benessere degli animali e mettono in dubbio il rispetto della sicurezza alimentare», hanno affermato gli esponenti di Equalia, «Crediamo che sia necessario che, per legge, vengano introdotti controlli video in queste strutture per prevenire i casi di crudeltà come quelli visti nel video». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino