Un cane trasformato in un leone, un maiale in coccodrillo, una pecora dipinta a mo’ di tigre: il tremendo Gian Burrasca – protagonista dell’omonimo...
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In verità, Gian Burrasca trasforma anche il piccolo Pietro in una bertuccia e un asino in una zebra.
Forse, allo zoo del Cairo – l’International Gardens – conosceranno il libro e avranno preso spunto, perché la notizia che circola da qualche giorno è che potrebbero davvero aver dipinto un asino, per farlo passare per una zebra.
A sostenerlo, Mahmoud Sarhan – un artista diciottenne che, in visita allo zoo, ha creduto di notare l’anomalia. Sarhan sostiene di saper distinguere i due animali, e che orecchie, coda e criniera di quello che si è trovato davanti appartenevano senza dubbio a un asino.
Ma, se questo non bastasse, ha raccontato che macchie di pittura erano evidenti sul capo della finta zebra, e si stavano pure scolorendo per il caldo. A supporto delle proprie affermazioni ha pubblicato sul suo profilo Fb le fotografie scattate allo zoo, e tanti utenti del social (per quanto, sui social ci si improvvisi esperti un po’ di tutto) hanno concordato con lui.
Il direttore dello zoo, Mohamed Sultan, ha rispedito le accuse al mittente, rispondendo che quella è una zebra – al 100% e senza ombra di dubbio.
A ogni modo, a prendere spunto da Gian Burrasca non sarebbero stati i primi: già nel 2009, pare che anche allo zoo di Gaza due asini furono “trasformati” in zebre; mentre in Cina nel 2013, un parco fu accusato di aver fatto passare un cane mastino per un leone. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino