Una vendetta. Due cani impiccati da due pastori perché convinti che i due animali abbiano azzannato un loro agnello. E così si sarebbero fatti giustizia da soli. Lo...
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Cagnolina picchiata e sepolta viva in spiaggia con la testa al sole: ora cerca una famiglia
Cagnolina respinta da quattro famiglie in quattro anni, si lascia morire di dolore
«Non c'è più rispetto per la vita, i valori morali sono ormai inesistenti, si agisce con violenza, con estrema cattiveria. L'essere umano sembra non sia più in grado di provare pietà - commenta Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection -. Quand'anche le due cucciole avessero davvero morso l'agnello dei due pastori, si trattava di cani che facevano i cani purtroppo. I due mostri però, invece di chiedere eventualmente i danni al proprietario, hanno pensato bene di farsi 'giustizia' da soli condannandole a morte, applicando una legge del taglione degna di un paese medievale, non certo di un Paese civile del terzo millennio».
«Il problema - conclude - è che questa gente si sente impunita perché, secondo le attuali leggi, chi uccide un animale per crudeltà e senza necessità rischia al massimo due anni di reclusione. Una pena che, in assenza di altri precedenti, si risolve sempre con un nulla di fatto e quindi gli assassini restano a piede libero».
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Il Mattino