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I numeri sono impressionanti. Drammatici, documentano una vera e propria ecatombe di elefanti selvaggi finiti uccisi, in un modo o nell'altro, in soli dieci anni in India. A diffondere i dati, R Pandiraja, attivista e ricercatore di RTI (Right to Information) che proprio per il diritto alla informazione si è rivolto direttamente al Ministero dell'ambiente e delle foreste di quel Paese nell'ambito del Progetto Elefante volto a salvaguardare la specie. Tra le cause principali che hanno causato la morte dei pachidermi, c'è quella legata al traffico ferroviario e l'elettricità.
Fino al dicembre del 2020, infatti, 186 esemplari sono morti a seguito di incidenti con i treni mentre ben 741 sono rimasti uccisi per elettrolocuzione. Numeri esorbitanti che parlano da soli. E i bracconieri? Strano a dirsi, i casi accertati riguarderebbero "soltanto" 169 esemplari. "È scioccante, ha commentato il Pandiraja al New Indian Express, sapere che le morti di elefanti selvaggi, dovute a treni, elettricità e bracconieri, negli ultimi anni sono aumentate. È proprio per questo che mi sono rivolto al Ministero. Perché se muore un elefante è come se morisse un pezzo di foresta". E poi, "Il Governo centrale e quello Statale, dovrebbero adottare misure protettive per evitare incidenti simili in futuro". Nel 2017, un censimento degli elefanti selvaggi tenuto in quel Paese, aveva fatto registrare 29964 esemplari.
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Il Mattino