Una festa. Chiamiamola così. Anzi. Una tradizione. Una di quelle assurde. Che ancora una volta usa gli animali come cose. Maltrattandoli. Di più. Torturandoli non si...
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Sì perché per l'appunto una tradizione popolare racconta che nel XVI secolo, questi volatili razzolando portarono alla luce una icona della Madonna che era stata sotterrata per sottrarla all’attacco dei Saraceni. E così da allora i contadini di Pagani offrono alla Vergine alcune galline in segno di devozione.
La festa della Madonna delle Galline si tiene ogni domenica successiva alla Pasqua. I poveri volatili continuano a essere donati ai piedi della statua, a volte anche con le ali spezzate e con le zampe legate. Lasciati per tutto il giorno. Sotto il sole. Costretti a sopportare il caos dei festeggiamenti e persino i fuochi pirotecnici.
Pensate - denuncia Nonsoloanimali - quando esplodono i botti, la gente grida ingenuamente al miracolo perché i volatili non si muovono. Ma come potrebbero visto che rimangono letteralmente paralizzati per il terrore? Con il rischio di morire di infarto.
Non solo.
Sinceramente viene da chiedersi che senso possa avere una tradizione così assurda e crudele. Roba da Medioevo. Anche perché basterebbe semplicemente sostituire gli animali con fantocci di piume e paglia. Non cambierebbe niente. Lasciando in pace le povere galline già nate sotto la cattiva stella di una vita breve e spesso molto triste.
Di certo la Madonna apprezzerebbe di più. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino