Le cinque specie animali che hanno più «cuore di mamma»

Le cinque specie animali che hanno più «cuore di mamma»
Gli umani non sono l’unica specie del mondo animale nella quale il ruolo svolto dalla madre è fondamentale per la protezione, il nutrimento e la crescita dei piccoli....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli umani non sono l’unica specie del mondo animale nella quale il ruolo svolto dalla madre è fondamentale per la protezione, il nutrimento e la crescita dei piccoli. Ma quali sono gli animali che maggiormente denotano istinto materno? Nel giorno in cui si celebra la festa della mamma il Wwf indica quali sono le cinque specie che si contraddistinguono per avere un gran cuore nei confronti dei propri cuccioli.


La prima è la femmina dell’orango, che sviluppa un legame molto particolare coi suoi cuccioli. Nei primi due anni di vita, i piccoli di orango dipendono totalmente alle loro madri per il cibo e per gli spostamenti. Le mamme non li abbandonano fino ai sei o sette anni, età in cui i cuccioli avranno imparato a trovare il loro cibo, le tecniche per mangiarlo e i trucchi per costruire il loro rifugio per dormire. Capita anche che, negli anni successivi, i giovani oranghi non si allontanino dalla madre rimanendo nei paraggi del nucleo familiare che li ha cresciuti. Addirittura alcune femmine di orango, una volta divenute adulte, continuano a far visita alla loro mamma e la vanno a trovare fino all’età di 15 o 16 anni.  

Poi c’è la femmina dell’orso polare che solitamente dà alla luce due gemelli che rimangono con lei fino all’età di due anni, quando avranno imparato come sopravvivere a rigidissime temperature. Le mamme di orso polare di solito partoriscono fra novembre e gennaio in una tana scavata fra i cumuli di neve e, con il loro calore corporeo, riscaldano i cuccioli e li nutrono col loro latte.

Non è da meno la femmina dell’elefante di foresta che però non è da sola a crescere i suoi cuccioli. Infatti gli elefanti vivono in una società matriarcale e altre femmine del gruppo aiutano il piccolo a stare in piedi dopo la nascita. Gli elefanti più anziani stabiliscono l’andatura della mandria per far sì che l’elefantino riesca a mantenere il passo.

Invece le mamme ghepardo crescono i loro cuccioli in isolamento, spostando spesso i piccoli per evitare che i predatori possano trovarli. I cuccioli diventano autonomi a 18 mesi ma restano insieme ai fratelli ancora per un po’ di tempo.  

Infine c’è la femmina di pinguino imperatore che depone l’uovo e poi lo lascia al maschio che lo protegge. Nel frattempo viaggia fino a 50 miglia per raggiungere l'oceano e pescare. Poi torna indietro e, quando l’uovo si schiude, rigurgita il cibo al pulcino appena nato e, usando il calore della sua tasca ventrale, lo tiene al caldo ed al sicuro.


Il Wwf propone l’adozione di una mamma con il suo cucciolo di orango, orso polare o panda per portare avanti i progetti di conservazione nel mondo e difendere le mamme di tutte le altre specie animali che, ogni giorno, lottano per difendere i propri cuccioli da deforestazione, bracconaggio e cambiamento climatico.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino