Giappone, orca tenta di addentare l'addestratore: forse aveva fame

Sfiorata la tragedia durante lo spettacolo dell'orca marina al Port of Nagoya Aquarium in Giappone. Tutto accade, come testimonia il filmato girato da uno spettatore e...

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Sfiorata la tragedia durante lo spettacolo dell'orca marina al Port of Nagoya Aquarium in Giappone. Tutto accade, come testimonia il filmato girato da uno spettatore e pubblicato da Creature del Mare Onlus, in una frazione di secondi. L'addestratore, a bordo vasca, tiene in mano i pesciolini, magra ricompensa per l'enorme orca che, in acqua e di fronte a lui, è la star dello spettacolo. Tutto, almeno fino a quel momento, deve essere andato per il meglio. Tuffi, salti e piroette devono aver fatto divertire il folto pubblico che gremisce gli spalti.


Poi, improvvisamente, qualcosa deve essere andato storto. Sì, perchè in un attimo, mentre l'addestratore porge "lo zuccherino" all'orca, l'animale ha un sussulto e tenta di addentare tutto, pesci e l'uomo che, sorpreso e spaventato, riesce con un balzo all'indietro, ad evitare quell'incontro troppo ravvicinato. La tragedia è sfiorata. Da parte sua, il pubblico, sembra non accorgersi più di tanto dello scampato pericolo.
 

Urla e tante risate infatti, accompagnano l'addestratore che, nel frattempo, si è saggiamente allontanato dall'orca.
Più di qualcuno, anzi e come dimostrano le immagini, sembra aver addirittura apprezzato quel fuori programma difficile da prevedere, almeno per chi ne sa poco di orche in cattività.

Incidenti del genere infatti, non sono così rari come comunemente si può pensare. Animali enormi e dalla forte socialità come le orche, soffrono terribilmente la cattività imposta e quelle vasche totalmente inadeguate simili a squallide tinozze.

Frustrazione, solitudine, tristezza, stress, fame, sono tutti elementi con i quali, animali intelligenti come questi, devono fare i conti tutti i giorni e per anni. Sentimenti e sofferenze che, talvolta, si traducono in rabbia.
Gli incidenti, anche mortali, che negli anni si sono susseguiti in diversi acquari del pianeta, sono a dimostrarlo.
Attacchi, più o meno gravi, all'uomo che, in natura non si verificano.

"La vita dei cetacei in cattività, spiega la biologa Valentina Braccia, provoca stress altamente elevati che possono causare fenomeni di autolesionismo così come aggressività verso altri esemplari con i quali sono a così stretto contatto. Tanto è vero, sottolinea, che allo scopo di ridurre tale rischio, agli animali vengono somministrati tranquillanti e ormoni. La vita negli acquari e delfinari, soprattutto quando si parla di animali enormi come le orche presenta condizioni di vita inaccettabili". Quelle condizioni di vita che possono sfociare in tragedie.

Stavolta, almeno all'addestratore, è andata bene. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino